Letizia

di Umberto Verdat

Letizia Battaglia – Shooting The Mafia, un ritratto personale e intimo sulla fotografa palermitana sarà proiettato venerdì 28 marzo alle ore 19  al cinema Palma di Trevignano Romano. Questo è il penultimo appuntamento della rassegna Ogni seme si farà in noi fiore, ospiti della serata  Elisa Crupi (Direttrice e Responsabile Settore Formazione – Libera Contro le Mafie) e Donatella Ortenzi (IILA – Organizzazione internazionale italo-latino americana).

Letizia Battaglia ebbe a dire di se stessa: “Io sono una persona, non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa”. Questa è l’essenza del lavoro di Letizia Battaglia un’intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si interessava di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva.

Guardare è stata la sua attività principale, che si è concretizzata in straordinarie immagini.

Il suo costante impegno non solo è servito a portare all’attenzione di tutti la cruda realtà ma le ha permesso anche di lavorare fianco a fianco ad altri grandi fotografi, ad esempio, Josef Koudelka e Ferdinando Scianna.

Le immagini che l’hanno resa celebre nel mondo sono quelle dei morti ammazzati nella guerra di mafia durante gli anni settanta e ottanta dello scorso secolo. La cronaca di cadaveri abbandonati per la strada, riversi nei sedili di un’auto con i finestrini infranti o abbandonati su un divano in macabre scenografie.

Il passare del tempo ha dato un valore diverso a queste immagini, allontanatasi la cronaca immediata sono diventate testimonianza della tragedia del vivere.

L’essenzialità dell’inquadratura, le tonalità forti del bianco e nero non concedono alternativa, all’osservatore, se non quella della violenza omicida che ha abbattuto uomini o donne.

La scelta del bianco e nero serve a far prevalere il contenuto sulla forma, l’anima della fotografia sul suo aspetto..

I suoi scatti non cercavano la bellezza effimera ma la realtà.

Ma l’etichetta di fotografa della mafia l’ha sempre rifiutata, perché è stata la fotografa delle emozioni della bellezza di una Palermo vibrante con tutte le sue contraddizioni.

Dalla naturale eleganza delle bambine del quartiere Cala a Palermo alle processioni religiose, dallo scempio delle coste ai volti di Giovanni Falcone e Pier Paolo Pasolini ci rimandano a una donna focosa e impegnata. I ritratti di donna, di bambine che soffrivano erano la realtà di donne e bambine che con le loro gesta, il loro sacrificio, i loro sguardi affermavano il loro essere donna in una società maschilista, in loro la fotografa si rispecchia.

Letizia Battaglia con la sua vita e il suo lavoro ci ha lasciato un monito: non dobbiamo dimenticare perché quello che è stato in Italia, nel Meridione non è solo il nostro ieri ma in parte è ancora il nostro oggi.

Articolo di Umberto Verdat

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.