Leone

“Il leone è stato sedato e catturato. Ora verrà preso in consegna dal personale del circo. Ringrazio la Polizia di Stato, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Polizia locale e provinciale, la Asl  Roma 4 e tutti i volontari che hanno prestato servizio in queste ore di grande apprensione. Spero che questo episodio possa smuovere qualche coscienza, e che finalmente si possa mettere la parola fine allo sfruttamento degli animali nei circhi”. Così il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando dopo la fuga del leone da un circo installato in viale Mediterraneo a Ladispoli. Secondo quanto si è appreso poco dopo la fuga sarebbe stato notato il lucchetto divelto e tre persone scappare.

La vicenda ha susitato numerose polemiche. In una nota l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali  definisce l’episodio “esemplare: evidenzia la pericolosità dei circhi con animali dal punto di vista della sicurezza pubblica e soprattutto il disagio degli animali costretti in cattività e usati negli spettacoli”.
L’Oipa ribadisce inoltre l’importanza della introduzione di una specifica legge che vieti i circhi con gli animali, anche nel rispetto del nuovo articolo 9 della Costituzione italiana che “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Al contrario di quelli che usano gli animali, gli spettacoli circensi con soli acrobati e clown – si legge nel testo – possono essere educativi, mostrando i talenti umani e non – conclude l’associazione animalista – le penose costrizioni di esseri senzienti costretti dall’uomo a dare spettacolo a forza di pesanti addestramenti”.

La fuga del grosso felino ha animato di molto il sabato sera ladispolano. Il sindaco infatti era stato costretto a lancoare un appello chiedendo a tutti di restare in casa e di non avvicinarsi assolutamente all’animale. Per catturarlo sono stati necessari vari tentativi fino alla puntura decisiva che ha portato alla sedazione dell’animale. Non si sa, al momento, se prima della figa avesse mangiato adeguatamente.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.