Sogin

Si è tenuto a Milano un convegno promosso dalla Lega: “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”. Parla la Sogin.

Smantellare una centrale nucleare significa prima di tutto confinare ciò che è radioattivo rispetto alla biosfera e rispetto alle attività umane. Confinare significa rendere ciò che è pericoloso, le radiazioni, innocuo nel senso che si riduce via via, con una serie di attività, la pericolosità per l’ambiente“. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, nel corso dell’evento di questa mattina organizzato dalla Lega: “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”, in cui ha illustrato le attività che Sogin svolge.

Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti – ha proseguito Artizzu – non smantelliamo i siti. Questi sono stati progettati e manutenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto“.

Il primo peccato del nucleare è non farlo lavorare” – ha continuato Gian Luca Artizzu, riprendendo il concetto espresso in apertura dei lavori da Edoardo Ventafridda, Fondatore di Giovani Blu. “Pensiamo alla centrale di Caorso: ha lavorato meno di cinque anni e ha prodotto 30 miliardi di kilowattora.

Al panel di confronto, moderato da Fabio Tamburini, Direttore del Sole 24 Ore, sono intervenuti: Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel Group, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, e Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia.

Diversi i rappresentanti istituzionali, politici ed esperti che hanno partecipato all’evento aperto da Vincenzo Pepe, Responsabile Nazionale Dipartimento Ambiente della Lega assieme ad Armando Siri, Coordinatore Nazionale Dipartimento Lega e al Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava. I lavori sono stati chiusi dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.