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Le vetrate di Duilio Cambellotti nella chiesa della Madonna del Piano in Capranica, una riscoperta

Si terrà a Capranica sabato 12 febbraio 2022 alle ore 17 alla Sala “Kimairah”, in via Romana 62 (scendere le scale pubbliche a sinistra del Municipio), una conferenza sul tema: “Le vetrate di Duilio Cambellotti nella chiesa della Madonna del Piano in Capranica, una riscoperta”.

L’avvenimento culturale fa parte del ciclo di conferenze per la stagione 2021-2022 voluto dal Centro Ricerche e Studi di Capranica, di cui è Presidente il professor Carlo Maria D’Orazi, e dall’associazione culturale “Kimairah”, di cui è Presidente l’architetto Antonio Barella di Roma.

Relatore sarà lo storico dell’arte Valerio D’Angelo di Roma. Questo studioso dopo il diploma di Maturità si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Storia dell’Arte dove consegue la laurea con 110 e lode con la tesi “Bunuel e Dalì 1928/1930” per la cattedra di “Storia dell’Arte Contemporanea”; ha studiato con Maurizio Calvesi, Silvia Danesi Squarzina, Augusto Gentili.

Studioso eclettico, in collaborazione con la cattedra universitaria di “Storia della Musica Contemporanea”, ha portato al recupero del film “Ten to survive” del 1979, ritrovato presso le “Teche Rai”, il saggio dedicato a questo film è uscito a stampa nel volume “Le arti del suono” (n. 4, anno 2010).

Inoltre ha collaborato con il programma televisivo “Fuori Orario” dal 2009 al 2014, per il quale ha svolto un lavoro di ricerca e di catalogazione presso “Rai Teche”; ha, poi, curato per la RAI la programmazione, per alcuni mesi, della puntata del mercoledì notte “Fuori orario, vent’anni prima”.

Nell’ambito della collaborazione con la Rai si segnala la realizzazione del cortometraggio “Gli schermi spenti” sulle sale cinematografiche romane, ancora in via di post produzione, presentato in forma non definitiva presso il festival “Milleocchi” di Trieste nel settembre 2016.
Congiuntamente agli studi musicologici e di storia cinematografica continuano le ricerche in ambito storico-artistico.
Tra i principali lavori, nel campo della Storia dell’Arte, si segnalano la riscrittura della nuova guida della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, in fase di pubblicazione; una ricerca iconografica su Santa Caterina d’Alessandria; studi sulla dinastia dei Nasini, pittori amiatini del XVII secolo; uno studio sul “Maestro di Eggi”, pittore umbro del XV secolo e un altro sul pittore polacco, operante in Italia, Taddeus Kuntze, entrambi questi studi sono in fase di ultimazione con la ricostruzione dei cataloghi delle opere esistenti.

Ricordiamo anche le ricerche sul pittore rinascimentale Antoniazzo Romano (Roma, circa 1440-1526) che l’hanno portato a collaborare con la rivista “Art e Dossier”.

Tra le collaborazioni si segnalano quelle con diverse diocesi (Siena, Grosseto, Milano, Viterbo e Spoleto) ed enti museali (museo di San Francesco a Montefalco, museo Diocesano di Albano laziale) per studi particolari sul territorio.

Il tema della conferenza verterà sulle vetrate di Duilio Cambellotti, fondamentale e poliedrica figura del Novecento italiano, ritrovate nella chiesa della Madonna del Piano presso Capranica (VT) e probabilmente destinate al Duomo della stessa cittadina per un ciclo mai portato a compimento; sono opere sottaciute da molti dei recenti studi cambellottiani e ancora da indagare completamente.

Cambellotti, artista romano (1876-1960), fu tra i principali esponenti dell’Art Nouveau declinata in maniera assolutamente personale ed innovativa, pur ben saldata alla tradizione italiana. Indagatore e sperimentatore, si è espresso con la consueta personalità artistica, spaziando tra i campi della pittura e della scultura utilizzando la totalità delle tecniche a lui disponibili. Ha realizzato opere di vetro, di ceramica, di legno, di bronzo, ha disegnato mobili e realizzato scenografie ed è stato anche un illustratore. Fu fotografo e collaboratore di alcuni registi (fra tutti Alessandro Blasetti). Come grafico pubblicitario si occupò di manifesti, francobolli e di libri didattici per l’infanzia. Fu anche autore di alcuni progetti “totali” come quello per il palazzo della “Società Acquedotto Pugliese” a Bari, per il quale disegnò la totalità degli arredi e delle decorazioni ancora oggi conservati nella loro sede originaria. Le vetrate di Capranica sono la sua principale opera presente nel Viterbese e sono databili agli anni ’30 del Novecento.

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