«Non un frate, un vescovo, un martire, un dottore della Chiesa, un eremita, ma un laico sposato, che lavorava nei campi, e che proprio in questa vita si è santificato. La santità non è preclusa a nessuno». Con queste parole il vescovo Gianrico Ruzza descrive sant’Isidoro, l’agricoltore o il lavoratore (secondo le differenti tradizioni).
Ne parla in una lettera d’invito, rivolta «alle donne e agli uomini del mondo rurale, agricoltori e allevatori o impegnati in altre attività legate alla terra», per le due celebrazioni che il pastore presiederà in omaggio al loro protettore.
Nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia la liturgia si terrà il 15 maggio alle 18, nel giorno della memoria del santo a Monteromano (città del quale è co-patrono), nella chiesa parrocchiale di Santo Spirito, in Largo Santa Corona, 2. Seguirà una processione cittadina con l’occasione di visitare il museo della civiltà contadina.
Per la diocesi di Porto-Santa Rufina, nella quale Isidoro e compatrono, la messa si svolgerà venerdì 17 maggio alle 18.30 a Castel di Guido, negli spazi della azienda agricola del Comune di Roma, in via Gaetano Sodini, 59. Alla preghiera seguirà la visita al Museo contadino locale, che rappresenta «spunto di riflessione sulla vita personale e familiare delle famiglie agricole nel nostro territorio».