“Le dichiarazioni rilasciate da Virginia Raggi nel corso dell’assemblea degli azionisti Acea e riferite alla situazione del lago di Bracciano sono a dir poco vergognose”. E’ il commento del consigliere regionale del Lazio (Pd), Emiliano Minnucci.
“La Sindaca di Roma ci viene a dire che Acea per conto del Comune di Roma non pesca più nel lago di Bracciano e che l’emergenza idrica si è risolta grazie ai nuovi vertici di Piazzale Ostiense che hanno provveduto a mettere in campo un programma di manutenzione che ha portato ad una drastica riduzione delle perdite e delle dispersioni. Virginia Raggi sulla vicenda lago di Bracciano dovrebbe stare zitta ammettendo tutta la sua incapacità nel gestire una questione che, oltre a creare seri danni all’ecosistema lacuale e razionare l’acqua nella Capitale, ha favorito una guerra tra poveri con i cittadini di Roma da una parte e quelli di Bracciano, Anguillara e Trevignano dall’altra.
A tal proposito la sindaca dovrebbe informare circa le percentuali attuali di dispersione nel sottosuolo: gli enormi investimenti di cui lei parla, frutto delle bollette pagate dai cittadini, di quanto hanno ridotto le perdite della rete idrica? Invece di raccontare favole, parli con i dati alla mano. La Raggi – ha proseguito Minnucci – si dovrebbe vergognare: perché oggi non cita la relazione ISPRA che nel 2017 ha confermato il rapporto di causa ed effetto tra le captazioni Acea e l’emergenza idrica del Lago? Perché oggi la Raggi dimentica i ricorsi avanzati al Tribunale delle Acque sia da Acea e sia dal Comune di Roma con l’obiettivo di far sospendere la determinazione della Regione Lazio che, oltre a imporre lo stop dei prelievi, obbligava Acea a considerare il lago come una semplice riserva idrica da utilizzare in situazioni di estrema emergenza?
Se gli stavano così tanto a cuore le condizioni del lago di Bracciano, perché il contatore dei prelievi delle acque non l’ha imposto lei ad Acea? Il miglioramento delle condizioni del bacino non sono né frutto di un suo impegno né conseguenza dell’azione di Acea: sono il risultato di una battaglia condotta civilmente dai cittadini del territorio e infine della stessa Regione Lazio che ha provveduto a quella determinazione tanto disprezzata dal Campidoglio e da Piazzale Ostiense.
Fosse stato per la Raggi e Acea oggi il lago sarebbe una immensa e desolata spiaggia. Per questo – conclude Minnucci – la Raggi prima di parlare del lago di Bracciano si sciacqui la bocca”.