Confronto aperto tra due associazioni ambientaliste: Legambiente e AICS Ambiente. A pochi giorni dalla diffusione dei dati della Campagna di Goletta dei Laghi che hanno evidenziato criticità per il lago, la AICS Ambiente che aveva parlato di “goletta dei fossi” più che di “goletta dei laghi” bissa i controlli e si prepara a monitorare il lago in continuo con l’impiego di natanti speciali.
“A seguito delle informazioni diffuse da Legambiente, riguardo i controlli della Goletta dei Laghi nel 2018, AICS Ambiente – spiegano in una nota – ha contestato la funzionalità dei prelievi effettuati allo sbocco dei fossi, poiché ritenuti troppo limitati o comunque insufficienti ad offrire informazioni utili ad identificare eventuali fenomeni che mettono a rischio la qualità delle acque dell’intero bacino o importante parte di esso. I controlli – aggiungono – non saranno mai troppi, ribadiamo a scanso di equivoci, e dunque ben vengano le attività in prossimità dei fossi della goletta dei laghi. Ma per dimostrare la validità di un protocollo più mirato a comprendere l’eventuale presenza di un fenomeno che metta a rischio la generale qualità delle acque di un lago, abbiamo commissionato, ad un laboratorio accreditato, delle controanalisi basate appunto sul protocollo di prelievo ideato da AICS Ambiente”. “Inoltre – commenta così Andrea Nesi responsabile Ambiente AICS – rilanciamo annunciando che dal 2019 saranno in campo i catamarani azzurri di AICS, autocostruiti con materiali di riciclo – il primo, Ecovela1, varato da poche settimane proprio nel lago di Bracciano -, che utilizzeremo per i prelievi nella maggior parte di bacini che riusciremo a coprire nel primo anno di attività. Fondata nel 1962 AICS, conta 140 sedi territoriali, 11000 circoli sportivi associati ed un milione di soci, dispone dunque di propri circoli su tutta la costa marina ma anche in quasi tutti i laghi d’Italia. Questi circoli saranno la base per le attività di monitoraggio dei catamarani azzurri di AICS Ambiente.
In una nota diffusa oggi Legambiente ribadisce: “Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso si trovano lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, indice della presenza di scarichi abusivi o di un insufficiente sistema di depurazione delle acque che attraverso i corsi d’acqua arrivano a lago. Il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o dove il rischio di inquinamento è più elevato. Legambiente ribadisce da anni che quelli effettuati dalla Goletta dei Laghi sono campionamenti puntuali che non vogliono sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretendere di assegnare patenti di balneabilità, ma restituiscono comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.
Sui dati di Legambiente si registra anche una presa di posizione del Parco di Bracciano-Martignano.“Il lago di Bracciano – dichiarano dal Parco – ha una elevata qualità delle acque, come testimonia la recente attribuzione della Bandiera Blu al Comune di Trevignano e come confermato nell’ultimo bollettino pubblicato da Arpa Lazio, (consultabile on-line) secondo il quale “la qualità delle acque di balneazione è eccellente”.
Appare discutibile da un punto di vista scientifico effettuare campionamenti esclusivamente in prossimità (o all’interno) di pochi fossi che non sono rappresentativi né dei 33 chilometri di circonferenza, né tanto meno del lago nel suo complesso. Va inoltre sottolineato che non ci si può certamente basare su un campionamento fatto una volta l’anno e perlopiù, come quest’anno, all’indomani di un temporale estivo.
Se è vero - come affermato da Legambiente stessa – che “non c’è nessuna intenzione di dare giudizi sullo stato complessivo del lago né tanto meno sostituirsi alle autorità competenti” diffondere ora questa tipologia di dati senza contestualmente dare un’adeguata informazione ed interpretazione degli stessi è del tutto fuorviante nonché irresponsabile, anche perché rischia di penalizzare ulteriormente un territorio che sta ancora pagando anche economicamente le conseguenze della recente crisi idrica. A tal proposito – commenta il Parco – ribadiamo che fin dai primi mesi dell’anno è in corso un’attività di monitoraggio, condotta dal Parco ed ENEA, in collaborazione con la Commissione Rischio Idrogeologico del Comune di Trevignano e con il geologo Alessandro Mecali, effettuata lungo i fossi che alimentano il lago, attraverso sopralluoghi svolti in presenza dei guardiaparco. Parallelamente, è in corso una sinergia con Arpa Lazio per il monitoraggio degli habitat lacustri di importanza comunitaria e della qualità delle acque, i cui dati saranno diffusi con la massima tempestività e trasparenza. Continua pertanto l’impegno del fronte unitario a favore di una corretta e responsabile diffusione dei dati e soprattutto nel difendere il lago di Bracciano come ecosistema e nel rilanciarlo dal punto di vista turistico”.