Un Laboratorio per bambini trans e gender approvato e finanziato con fondi pubblici dalla Commissione Etica dell’Università di Roma Tre.
Il laboratorio non sarebbe aperto al pubblico ma rientra in un più ampio progetto di ricerca finalizzato alla comprensione del “vissuto emotivo e di come si relazionano i bambini nel contesto familiare e scolastico”, sottolinea il rettore di Roma Tre Massimiliano Fiorucci, rispondendo alle polemiche che hanno portato addirittura il Miur ad effettuare verifiche sul progetto finanziato, se corrisponde ai requisiti del bando.
Numerosi parlamentari sono intervenuti sulla vicenda, lamentando il coinvolgimento di bambini di 5 anni per lo studio. Immediata la condanna dell’associazione Provita che ha inviato una lettera al Rettore chiedendo di annullare il laboratorio.
L’organizzazione denuncia che il laboratorio “espone i minori a sperimentazioni ideologiche controverse che hanno diviso la comunità scientifica internazionale, senza solide basi scientifiche e con gravi rischi per il loro benessere”.
Il progetto viene condotto in collaborazione con gli attivisti di LGBTQ+ dell’associazione GenderLens, estremamente attiva nella promozione dei diritti gender.
Per contrastare questa deriva che rischia di ripercuotersi in maniera negativa sull’equilibrio dei minori, Provita ha anche avviato una raccolta firme con la quale chiede di annullare la ricerca.
L’estremizzazione delle teorie transgender stanno portando alla violazione dei diritti dei minori. Un sistema nel quale decadono gli stessi principi di tutela e protezione dei bambini.