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La secca estate braccianese

Autobotti a Bracciano in carenza idrica, malgrado il passaggio alla spa Acea e malgrado le diffide del Comune di Bracciano. Cittadini di Bracciano Nuova, di Vigna di Valle e del centro storico costretti a razionare l’acqua in questa calda estate 2019. Ora che il passaggio è compiuto non resta che lamentarsi e pagare. Così da giorni Bracciano ha sete. Bracciano non compare nemmeno negli elenchi dei disservizi che a ruota colpiscono i Comuni dell’hinterland di Roma serviti da Acea Ato 2. Intanto Acea celebra su Facebook la grande bellezza del Fontanone del Gianicolo la mostra dell’acquedotto Paolo. Tutto mentre il lago di Bracciano è attestato a 133 centimetri sotto lo zero idrometrico indicato dal Parco di Bracciano-Martignano, malgrado le captazione ferme al 14 settembre 2017.

Se, come commentato da qualcuno, scarse o pressoché nulle sono le informazioni sulla qualità dell’acqua fornita  dalle autobotti, le ultime analisi sulle acque di Bracciano per i parametri di floruri ed arsenico indicano concentrazioni poco al di sotto dei valori ammissibili, , basti pensare ai 9,6 microgrammi al litro rispetto al limite massimo ammesso dei 10 microgrammi litro (si veda bracciano_zona_1_fiora ). E nonostante i rubinetti a secco si temono le salate bollette che solo chi potrà beneficiare del bonus idrico può sperare di ridurre. La crisi idrica a Bracciano coincide con l’introduzione della tassa di soggiorno. Un comune turistico che in molti casi non è in grado nemmeno di garantire ai turisti un servizio primario come l’acqua.

Graziarosa Villani

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