Presentati nell’ambito della “rassegna multindisciplinata” il libro “Operaicidio” di Marco Patucchi e Bruno Giordano e il docufilm “Articolo 1” di Luca Bianchini con testimonianze e ricordi. Marco Ferri: “ad oggi nel Lazio 77 decessi”
“Le parole contano”. Ed in fatto di lavoro, la morte “di lavoro”, come si dovrebbe correttamente dire, la parola va coniugata con altre parole che caratterizzano il mercato del lavoro oggi: precarietà, profitti, subappalti, sommerso, prescrizioni.
Il libro “Operaicidio” (Marlin Editore) presentato sabato 25 ottobre 2025 al Teatro Delia Scala di Bracciano nell’ambito di “Bracciano rompe gli schemi, la rassegna multindisciplinata è una denuncia netta della sottovalutazione di una vera e propria guerra interna.
L’incontro proposto e moderato da Marco Ferri – che collabora nella direzione artistica della rassegna d’autunno realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bracciano retto da Biancamaria Alberi – con il libro e il film Articolo 1, ha voluto portare all’attenzione del pubblico lo scottante tema delle morti “di” lavoro. Ferri ha sottolineato il significato semantico di una definizione, quella di morti “di” lavoro e non “sul” lavoro, ha ricordato i numeri: 3 morti al giorno di media, 1.000 l’anno oltre a 10mila invalidi, un milione di feriti. “Ad oggi – ha aggiunto ancora Ferri – nel corso della serata nel Lazio quest’anno si contano 77 morti”
L’autore, Marco Patucchi che ha scritto il libro assieme al magistrato di Cassazione Bruno Giordano e già Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con molta semplicità e schiettezza ha puntato il dito sul mondo dell’informazione.
“In questo Paese, l’articolo 1 della Costituzione lo stiamo tradendo” ha detto. “Parliamo soltanto delle morti che derivano dalle denunce arrivate all’Inail. I Vigili del fuoco che muoiono sul lavoro non rientrano in questa statistica, così come altre attività”.
“Il mondo imprenditoriale, parte della politica – ha aggiunto il giornalista – tendono a sostenere una forma di corresponsabilità. La loro posizione è quella di dire eh ma il lavoratore se l’è cercata in qualche modo”. Passando alle cifre l’autore Patucchi ha sottolineato “Sono numeri che nonostante siano sottostimati ci raccontano di quella che è una guerra, una piccola guerra. George Orwell – ha ricordato – fece un un reportage negli anni Trenta nelle miniere inglesi e commentando i numeri dei decessi nelle miniere inglesi lui disse “Eh, ma questa è una guerra, una piccola guerra”. Sulle motivazioni ha detto: “Ci siamo sentiti in dovere di fare questo libro e di cominciare dalle parole fin dal titolo per dare una consistenza a qualcosa che consistenza non ha, perché tuttora molti molti organi di stampa, molti giornalisti continuano a usare termini che hanno un retroterra culturale. Cosa implica la morte bianca? Da giornalista, devo dire che dobbiamo fare una grande mea culpa non solo sull’uso distorto delle parole, ma anche sull’attenzione che c’è. Lo definisco un andamento carsico dell’informazione, un fiume che sta sotto terra, poi ogni tanto esce, poi torna sotto terra”.
Dal confronto è emerso chiaro anche il ruolo che il cittadino ha quale consumatore.
Rispondendo a una domanda sul mondo dei cantieri pubblici il sindaco di Bracciano Marco Crocicchi ha raccontato come dal suo osservatorio già nei lavori di posa della fibra in corso si faccia difficoltà ad individuare le ditte che operano tale è la frammentazione. Crocicchi ha anche aggiunto che è necessario, “tutti, alzare l’asticella della sensibilità” nei confronti della sicurezza sul lavoro.
Luca Bianchini, regista del film “Articolo 1”, ha fatto più parlare le immagini del suo docufilm piuttosto che lasciarsi andare a commenti e dichiarazioni. Storie vere raccontate da familiari e superstiti che hanno lasciato il pubblico sgomento. Prodotto da Alveare Cinema e Rai Documentari il lavoro cinematografico intreccia “voci e volti, immagini e silenzi”. Tre storie: Luca, operaio stradale rimasto sepolto da una frana improvvisa, Lucia già camionista rimasta paralizzata su una sedie a rotelle dopo una caduta dalla cabina, Sandro investito da un muletto guidato da un collega in una cartiera.

Info: cultura@comune.bracciano.rm.it

