Paesaggio, centri storici, Roma. All’indomani delle elezioni regionali Italia Nostra Lazio propone una agenda urbanistica al riconfermato presidente regionale Nicola Zingaretti su temi urbanistici, strettamente legati alle attività dell’associazione da oltre 60 anni impegnata in prima linea nella difesa del paesaggio, dell’ambiente e della salvaguardia del tessuto storico urbano.
Un programma di lavoro che sollecita un cambio di passo da molti punti di vista, legislativo in primo luogo. Ricordiamo al governatore Zingaretti che:
- Per quanto riguarda i centri storici, oltre al problema degli abusi e dei finanziamenti spesso irrisori, la difficoltà principale riguarda la mancanza di un percorso culturale attivato dalla Regione per sensibilizzare le amministrazioni comunali ad intervenire per tutelare veramente il proprio patrimonio storico. Indicativo è quanto riguarda il tema del decoro urbano nei nuclei storici e nei territori vincolati. Si pensi solo allo scempio ottenuto dalla sostituzione con lampade a led del sistema di illuminazione nella Capitale e in molte cittadini, borghi della Regione. Oggi molti quartieri di Roma e molte realtà urbane laziali sono avvolte nella semioscurità con relativi problemi di sicurezza e incolumità dei cittadini. Non viene capita l’importanza assoluta di una progettazione programmatica volta al ripristino e valorizzazione delle presenze storico-architettoniche. Spesso gli interventi sono puntali e peggiorativi poiché svolti senza una ricerca e progettazione adeguata mancante anche di una visione d’assieme. Inoltre, pur essendoci leggi e regole per la tutela del patrimonio storico-artistico-architettonico del centro storico (quali per esempio per il decoro urbano o utilizzo di specifici materiali per finiture) esse spesso non vengono rispettate dai cittadini e commercianti e ne è cura dell’amministrazione farle rispettare.
- Altro aspetto urbanistico che Italia Nostra Lazio pone all’attenzione del governo regionale è la necessità di sostituire la legge regionale n. 38/1999 con una nuova legge urbanistica regionale. Il testo del gruppo di lavoro regionale era pronto per l’approvazione ma non è approdato in Consiglio regionale. È’ stata invece approvata la legge per la rigenerazione urbana che di fatto riprende le norme tanto contestate del “piano casa”. Per Italia Nostra Lazio è necessario rivedere le norme per non consentire quelle deroghe che a Roma stanno distruggendo una parte del patrimonio storico-architettonico degli inizi del Novecento, i villini dei quartieri della città storica. Dal punto di vista normativo si chiede inoltre che la tutela paesaggistica sia quella stabilita nei primi PTP approvati, non confermata nei PTP votati nel 2007 e nello stesso attuale PTPR.
- La Città Eterna e la sua tutela rientra infatti tra le preoccupazioni di Italia Nostra Lazio che torna a chiedere con forza l’apposizione per Roma del vincolo centro storico e città storica. FONDAMENTALE è eliminazione del comma 15 dell’articolo 43 del PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) del 2007 che esclude la tutela paesaggistica a tutti i siti Unesco regionali e in particolare al sito Unesco del Centro Storico di Roma (Ex zona A del Piano Regolatore del 1962) in base alla logica secondo la quale le tutele debbono essere introdotte dal Piano di Gestione Unesco. Italia Nostra Lazio ribadisce che il Piano di Gestione Unesco non dà prescrizioni ma solo linee guida. Ciò è confermato dal fatto che il Piano Unesco approvato dal Commissario Tronca chiede espressamente che venga posta la tutela paesaggistica. Questa tutela secondo l’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali e lo stesso articolo 43 deve essere posta anche su ambiti storici delle zone “città storica” individuate dal Piano Regolatore Generale.
- BISOGNA APPROVARE IL PIANO PAESAGGISTICO DEL LAZIO. Italia Nostra Lazio reclama una nuova normativa per il governo del territorio, ritenendo necessario il rifinanziamento, ex articolo 61 della legge 38/99 – Programma pluriennale regionale di intervento per gli insediamenti urbani storici, per gli interventi nei centri storici.
Resta ferma inoltre la contrarietà ad alcuni progetti edificatori. Per quanto riguarda il progetto di costruire un enorme centro commerciale, definito eufemisticamente “Eco-Village”, e un insediamento urbano di 15.000 abitanti in zona pregiata paesistica e archeologica in via Divino Amore-Falcognana nel Comune di Marino, Italia Nostra Lazio sottolinea che le evidenze documentali dimostrano che si tratta di un intervento insostenibile, oltre che illegale. E’ necessario piuttosto recuperare il Piano di Assetto del Parco, per far rientrare l’area nel Parco dell’Appia Antica, o che, almeno, la Regione insieme al Comune di Marino congiuntamente ritirino le rispettive delibere che hanno dato avvio al progetto e legittimato la speculazione immobiliare gravemente dannosa.
In riferimento alla costruzione di due edifici illegali costruiti nell’importante sito archeologico dell’antica Bovillae, sulle strutture e i mosaici degli antichi funzionari officianti, chiamati Sodales Augustales, Italia Nostra reclama un esame in tempi brevi dell’acclarato stato di illegalità, ed il ripristino dello stato dei luoghi, con la demolizione delle strutture sotto la supervisione di funzionari qualificati. Ė auspicabile inoltre che anche questa area rientri nel Piano di Assetto del Parco dell’Appia Antica.
Premesso che Italia Nostra Lazio è felice che siano state accolte le osservazioni presentate dalla nostra sezione Litorale Romano che riguardano la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, chiediamo che vengano riconosciute maggiori garanzie di tutela e sia accolta l’esigenza che il regolamento della Riserva prevalga e condizioni i piani regolatori dei Comuni/enti gestori e non il contrario.
È sostanziale che sugli ampi terreni demaniali vincolati di proprietà regionale non sia consentito di procedere con ulteriori speculazioni o infrastrutture inadatte ai delicati equilibri naturali e paesaggistici. In queste realtà si chiede grande attenzione sulla progettazione di mobilità sostenibile.
Si blocchi all’interno dei parchi e delle Aree protette la vendita degli edifici e delle aree sottoposte a vincolo architettonico o paesaggistico ed in particolare le aree pubbliche anche se non con vincolo.