Il 27 giugno 2022, in tarda mattinata, si è sviluppato un forte incendio che è riuscito a penetrare il recinto del Centro di Ricerche ENEA della Casaccia e a propagarsi all’interno provocando vari danni tra i quali la distruzione completa di un edificio adibito ad archivio.
Il Centro Casaccia è posto nell’estremo limite nord del comune di Roma ed è uno dei più grandi centri di ricerca europei. Tra le altre infrastrutture la Casaccia ospita il reattore nucleare di ricerca TRIGA (costruito nel 1960). Inoltre il centro della Casaccia ospita la NUCLECO. la società del Gruppo Sogin, con partecipazione ENEA, che si occupa della gestione, stoccaggio e trattamento di rifiuti radioattivi sia provenienti dalle attività di medicina nucleare e di ricerca scientifica sia dagli impianti nucleari in dismissione. In particolare la NUCLECO gestisce, da anni, i depositi “temporanei” di rifiuti radioattivi provenienti da tutta Italia nel Centro Casaccia. All’interno della Casaccia,. Sogin gestisce, dal 2003, l’impianto OPEC (Operazioni. Calde) e l’impianto IPU (Impianto Plutonio). Presso la Casaccia lavorano inoltre oltre mille dipendenti tra ricercatori ed altro personale ospitati in diversi edifici. Il Centro Enea Casaccia rappresenta una infrastruttura critica, un cosiddetto “obiettivo sensibile” nella quale, ci si aspetterebbe che fosse attiva la massima sicurezza e che venisse pianificata la gestione di emergenze che dovrebbe essere affidata alla Direzione Infrastrutture e Servizi (ISER), di cui è Direttore l’ingegnere Marco Citterio, e in particolare al Servizio Gestione Servizi del Centro Casaccia (ISER-CAS) di cui è responsabile l’ingegnere Nicola Ranieri. Dal 2021 il Ministero vigilante su ENEA è il MITE.
Durante l’anno viene generalmente svolta un’esercitazione di incidente nucleare che prevede l’uso della sirena e dell’interfono come fonte principale di comunicazione con i dipendenti. E’ previsto che il suono della sirena si ripeta in 3 occasioni: pre-allarme (10 brevi suoni intervallati); allarme (3 suoni prolungati intervallati) e cessato allarme (1 suono lungo di circa 60 secondi).
Malgrado questo, alle ore 13:30 del 27 giugno 2022 i dipendenti del centro ricevono l’ordine di evacuazione solamente via mail e solo alcuni di essi via SMS.
Ci si chiede:
Se sia mai stato redatto un piano di gestione degli incendi del tipo di quello che si è fronteggiato?
Perché non si sia fatto uso della sirena e dell’interfono per l’evacuazione?
Quale fosse la consistenza delle squadre d’intervento?
Se il personale utilizzato nella gestione di questo incendio fosse stato specificamente preparato?
Se questo personale fosse stato dotato di apparecchi radio ricetrasmittenti per il coordinamento delle operazioni?
Se la copertura dell’impianto Triga sia in catrame e, nel caso, questo aspetto non sia critico in caso di incendio?
Che tipo di allarme sia stato inviato alla popolazione della limitrofa borgata di Osteria Nova?
Che conseguenze ci sarebbero state se l’incendio si fosse sviluppato in un giorno di chiusura oppure di notte?
Se non sia il caso di procedere ad una profonda ristrutturazione del Servizi Gestione Servizi dei Centri ENEA e in particolare per quello della Casaccia?
Se sia stata data informazione al Comune di Anguillara Sabazia adiacente al centro?
Perchè, nonostante il persistere delle fiamme lungo l’Anguillarese, sia stato consentito in quella giornata il transito degli autoveicoli fino al confine del Comune di Anguillara Sabazia mettendo a rischio gli automobilisti?
Graziarosa Villani
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