Art. 1
Modifiche al codice penale
- Al codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 240-bis, primo comma, le parole: « e 517-quater » sono sostituite dalle seguenti: «, 517-quater, 518-quater,
518-quinquies, 518-sexies e 518-septies »;
b) dopo il titolo VIII del libro secondo e’ inserito il seguente:
«TITOLO VIII-bis DEI DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO CULTURALE
Art. 518-bis (Furto di beni culturali). – Chiunque si impossessa di un bene culturale mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, al fine di trarne profitto, per se’ o per altri, o si impossessa di beni culturali appartenenti allo Stato, in quanto rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini, e’ punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 927 a euro 1.500.
La pena e’ della reclusione da quattro a dieci anni e della multa da euro 927 a euro 2.000 se il reato e’ aggravato da una o piu’ delle circostanze previste nel primo comma dell’articolo 625 o se il furto di beni culturali appartenenti allo Stato, in quanto rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini, e’ commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dalla legge.
Art. 518-ter (Appropriazione indebita di beni culturali). –
Chiunque, per procurare a se’ o ad altri un ingiusto profitto, si appropria di un bene culturale altrui di cui abbia, a qualsiasi
titolo, il possesso e’ punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 516 a euro 1.500.
Se il fatto e’ commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena e’ aumentata.
Art. 518-quater (Ricettazione di beni culturali). – Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a se’ o ad altri un
profitto, acquista, riceve od occulta beni culturali provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, e’ punito con la reclusione da quattro a dieci anni e con la multa da euro 1.032 a euro 15.000.
La pena e’ aumentata quando il fatto riguarda beni culturali provenienti dai delitti di rapina aggravata ai sensi dell’articolo
628, terzo comma, e di estorsione aggravata ai sensi dell’articolo 629, secondo comma.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non e’ imputabile o non e’ punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità’ riferita a tale delitto.
Art. 518-quinquies (Impiego di beni culturali provenienti da delitto). – Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei
casi previsti dagli articoli 518-quater e 518-sexies, impiega in attività’ economiche o finanziarie beni culturali provenienti da
delitto e’ punito con la reclusione da cinque a tredici anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non e’
imputabile o non e’ punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità’ riferita a tale delitto.
Art. 518-sexies (Riciclaggio di beni culturali). – Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce beni
culturali provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare
l’identificazione della loro provenienza delittuosa, e’ punito con la reclusione da cinque a quattordici anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000.
La pena e’ diminuita se i beni culturali provengono da delitto per il quale e’ stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non e’
imputabile o non e’ punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità’ riferita a tale delitto.
Art. 518-septies (Autoriciclaggio di beni culturali). – Chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attivita’ economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, beni culturali
provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa, e’ punito con la reclusione da tre a dieci anni e con la multa da euro
6.000 a euro 30.000.
Se i beni culturali provengono dalla commissione di un delitto non colposo, punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni, si applicano la reclusione da due a cinque anni e la multa da euro 3.000 a euro 15.000.
Fuori dei casi di cui ai commi primo e secondo, non sono punibili le condotte per cui i beni vengono destinati alla mera utilizzazione o al godimento personale.
Si applica il terzo comma dell’articolo 518-quater.
Art. 518-octies (Falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali). – Chiunque forma, in tutto o in parte, una
scrittura privata falsa o, in tutto o in parte, altera, distrugge, sopprime od occulta una scrittura privata vera, in relazione a beni culturali mobili, al fine di farne apparire lecita la provenienza, e’ punito con la reclusione da uno a quattro anni.
Chiunque fa uso della scrittura privata di cui al primo comma, senza aver concorso nella sua formazione o alterazione, e’ punito con la reclusione da otto mesi a due anni e otto mesi.
Art. 518-novies (Violazioni in materia di alienazione di beni culturali). – E’ punito con la reclusione da sei mesi a due anni e
con la multa da euro 2.000 a euro 80.000:
1) chiunque, senza la prescritta autorizzazione, aliena o immette sul mercato beni culturali;
2) chiunque, essendovi tenuto, non presenta, nel termine di trenta giorni, la denuncia degli atti di trasferimento della
proprieta’ o della detenzione di beni culturali;
3) l’alienante di un bene culturale soggetto a prelazione che effettua la consegna della cosa in pendenza del termine di sessanta giorni dalla data di ricezione della denuncia di trasferimento.
Art. 518-decies (Importazione illecita di beni culturali). –
Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati previsti dagli articoli 518-quater, 518-quinquies, 518-sexies e 518-septies, importa beni culturali provenienti da delitto ovvero rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, ove prevista dall’ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato, e’ punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 5.165.
Art. 518-undecies (Uscita o esportazione illecite di beni culturali). – Chiunque trasferisce all’estero beni culturali, cose
di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, senza attestato di libera circolazione o licenza di
esportazione, e’ punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa fino a euro 80.000.
La pena prevista al primo comma si applica altresi’ nei confronti di chiunque non fa rientrare nel territorio nazionale, alla scadenza del termine, beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, per i quali siano state autorizzate l’uscita o l’esportazione temporanee, nonche’ nei confronti di chiunque rende dichiarazioni mendaci al fine di comprovare al competente ufficio di esportazione, ai sensi di legge, la non assoggettabilita’ di cose di interesse culturale ad autorizzazione all’uscita dal territorio nazionale.
Art. 518-duodecies (Distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o
paesaggistici). – Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o
paesaggistici propri o altrui e’ punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000.
Chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico ovvero pregiudizievole per la loro conservazione o integrita’, e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 1.500 a euro 10.000.
La sospensione condizionale della pena e’ subordinata al ripristino dello stato dei luoghi o all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero alla prestazione di attivita’ non retribuita a favore della collettivita’ per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalita’ indicate dal giudice nella sentenza di condanna.
Art. 518-terdecies (Devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici). – Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo
285, commette fatti di devastazione o di saccheggio aventi ad oggetto beni culturali o paesaggistici ovvero istituti e luoghi della cultura e’ punito con la reclusione da dieci a sedici anni.
Art. 518-quaterdecies (Contraffazione di opere d’arte). – E’ punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 3.000 a euro 10.000:
1) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffa’, altera o riproduce un’opera di pittura, scultura o grafica ovvero un oggetto
di antichita’ o di interesse storico o archeologico;
2) chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, detiene per farne commercio, introduce a questo fine nel territorio dello Stato o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura o grafica, di oggetti di antichità’ o di oggetti di interesse storico o archeologico;
3) chiunque, conoscendone la falsità’, autentica opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti;
4) chiunque, mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri o etichette o con qualsiasi
altro mezzo, accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità’, come autentici opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti.
E’ sempre ordinata la confisca degli esemplari contraffatti, alterati o riprodotti delle opere o degli oggetti indicati nel primo
comma, salvo che si tratti di cose appartenenti a persone estranee al reato. Delle cose confiscate e’ vietata, senza limiti di tempo, la vendita nelle aste dei corpi di reato.
Art. 518-quinquiesdecies (Casi di non punibilita’). – Le disposizioni dell’articolo 518-quaterdecies non si applicano a chi
riproduce, detiene, pone in vendita o altrimenti diffonde copie di opere di pittura, di scultura o di grafica, ovvero copie o imitazioni di oggetti di antichita’ o di interesse storico o archeologico, dichiarate espressamente non autentiche, mediante annotazione scritta sull’opera o sull’oggetto o, quando cio’ non sia possibile per la natura o le dimensioni della copia o dell’imitazione, mediante dichiarazione rilasciata all’atto dell’esposizione o della vendita.
Non si applicano del pari ai restauri artistici che non abbiano ricostruito in modo determinante l’opera originale.
Art. 518-sexiesdecies (Circostanze aggravanti). – La pena e’ aumentata da un terzo alla meta’ quando un reato previsto dal
presente titolo:
1) cagiona un danno di rilevante gravita’;
2) e’ commesso nell’esercizio di un’attivita’ professionale, commerciale, bancaria o finanziaria;
3) e’ commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, preposto alla conservazione o alla tutela di beni culturali mobili o immobili;
4) e’ commesso nell’ambito dell’associazione per delinquere di cui all’articolo 416.
Se i reati previsti dal presente titolo sono commessi nell’esercizio di un’attivita’ professionale o commerciale, si applicano la pena accessoria di cui all’articolo 30 e la pubblicazione della sentenza penale di condanna ai sensi
dell’articolo 36.
Art. 518-septiesdecies (Circostanze attenuanti). – La pena e’ diminuita di un terzo quando un reato previsto dal presente titolo
cagioni un danno di speciale tenuita’ ovvero comporti un lucro di speciale tenuita’ quando anche l’evento dannoso o pericoloso sia di speciale tenuita’.
La pena e’ diminuita da un terzo a due terzi nei confronti di chi abbia consentito l’individuazione dei correi o abbia fatto assicurare le prove del reato o si sia efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa fosse portata a conseguenze ulteriori o abbia recuperato o fatto recuperare i beni culturali oggetto del delitto.
Art. 518-duodevicies (Confisca). – Il giudice dispone in ogni caso la confisca delle cose indicate all’articolo 518-undecies, che hanno costituito l’oggetto del reato, salvo che queste appartengano a persona estranea al reato. In caso di estinzione del reato, il giudice procede a norma dell’articolo 666 del codice di procedura penale. La confisca ha luogo in conformità alle norme della legge doganale relative alle cose oggetto di contrabbando.
Nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, a norma dell’articolo 444 del codice di procedura
penale, per uno dei delitti previsti dal presente titolo, e’ sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo, salvo che appartengano a persone estranee al reato.
Quando non e’ possibile procedere alla confisca di cui al secondo comma, il giudice ordina la confisca del denaro, dei beni o delle altre utilità delle quali il reo ha la disponibilità, anche per interposta persona, per un valore corrispondente al profitto o al prodotto del reato.
Le navi, le imbarcazioni, i natanti e gli aeromobili, le autovetture e i motocicli sequestrati nel corso di operazioni di
polizia giudiziaria a tutela dei beni culturali sono affidati dall’autorità giudiziaria in custodia giudiziale agli organi di
polizia che ne facciano richiesta per l’impiego in attività di tutela dei beni medesimi.
Art. 518-undevicies (Fatto commesso all’estero). – Le disposizioni del presente titolo si applicano altresì quando il fatto e’ commesso all’estero in danno del patrimonio culturale nazionale»;
c) dopo l’articolo 707 e’ inserito il seguente:
«Art. 707-bis (Possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei
metalli). – E’ punito con l’arresto fino a due anni e con l’ammenda da euro 500 a euro 2.000 chi e’ colto in possesso di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei
metalli, dei quali non giustifichi l’attuale destinazione, all’interno di aree e parchi archeologici, di zone di interesse
archeologico, se delimitate con apposito atto dell’amministrazione competente, o di aree nelle quali sono in corso lavori sottoposti alle procedure di verifica preventiva dell’interesse archeologico
secondo quanto previsto dalla legge »
Art. 2
Modifica all’articolo 9, comma 1, della legge 16 marzo 2006, n. 146,
in materia di operazioni sotto copertura
- All’articolo 9, comma 1, della legge 16 marzo 2006, n. 146, dopo la lettera b) e’ aggiunta la seguente:
«b-bis) gli ufficiali di polizia giudiziaria degli organismi specializzati nel settore dei beni culturali, nell’attivita’ di
contrasto dei delitti di cui agli articoli 518-sexies e 518-septies del codice penale, i quali nel corso di specifiche operazioni di
polizia e, comunque, al solo fine di acquisire elementi di prova, anche per interposta persona, compiono le attivita’ di cui alla
lettera a)».
Art. 3
Modifica al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di responsabilita’ delle persone giuridiche
- Dopo l’articolo 25-sexiesdecies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, sono inseriti i seguenti:
«Art. 25-septiesdecies (Delitti contro il patrimonio culturale). – 1. In relazione alla commissione del delitto previsto
dall’articolo 518-novies del codice penale, si applica all’ente la sanzione pecuniaria da cento a quattrocento quote. - In relazione alla commissione dei delitti previsti dagli articoli 518-ter, 518-decies e 518-undecies del codice penale, si
applica all’ente la sanzione pecuniaria da duecento a cinquecento quote. - In relazione alla commissione dei delitti previsti dagli articoli 518-duodecies e 518-quaterdecies del codice penale, si
applica all’ente la sanzione pecuniaria da trecento a settecento quote. - In relazione alla commissione dei delitti previsti dagli articoli 518-bis, 518-quater e 518-octies del codice penale, si
applica all’ente la sanzione pecuniaria da quattrocento a novecento quote. - Nel caso di condanna per i delitti di cui ai commi da 1 a 4, si applicano all’ente le sanzioni interdittive previste dall’articolo 9,
comma 2, per una durata non superiore a due anni. Art. 25-duodevicies (Riciclaggio di beni culturali e devastazione
e saccheggio di beni culturali e paesaggistici). – 1. In relazione alla commissione dei delitti previsti dagli articoli 518-sexies e
518-terdecies del codice penale, si applica all’ente la sanzione pecuniaria da cinquecento a mille quote. - Se l’ente o una sua unita’ organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la
commissione dei delitti indicati al comma 1, si applica la sanzione dell’interdizione definitiva dall’esercizio dell’attivita’ ai sensi
dell’articolo 16, comma 3».
Art. 4
Modifica alla legge 6 dicembre 1991,
n. 394, in materia di aree protette
- Il comma 3 dell’articolo 30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, e’ sostituito dal seguente:
«3.In caso di violazioni costituenti ipotesi di reati perseguiti ai sensi del titolo VIII-bis del libro secondo o dell’articolo
733-bis del codice penale, il sequestro di quanto adoperato per commettere gli illeciti ad essi relativi puo’ essere disposto, in
caso di flagranza, anche dagli addetti alla sorveglianza dell’area protetta, al fine di evitare l’aggravamento o la continuazione del reato. Il responsabile e’ obbligato a provvedere alla riduzione in pristino dell’area danneggiata, ove possibile, e comunque e’ tenuto al risarcimento del danno».
Art. 5
Abrogazioni
- All’articolo 635, secondo comma, numero 1, del codice penale, le parole: «o cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate» sono soppresse.
- Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) il secondo periodo del secondo comma dell’articolo 639 del codice penale;
b) gli articoli 170, 173, 174, 176, 177, 178 e 179 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42.
Art. 6
Clausola di invarianza finanziaria
- Le amministrazioni interessate provvedono all’attuazione delle disposizioni della presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 7
Entrata in vigore
- La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.