Due vini e uno spumante della Tuscia hanno ottenuto il massimo riconoscimento della guida “Vini d’Italia 2025”.
Ben dieci vini del Lazio hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento, tre dei quali prodotti nel Viterbese.
Tra i vini premiati: “Habemus 2022” della San Giovenale Agricola di Blera e il “Poggio Triale 2022” della tenuta La Pazzaglia di Castiglione in Teverina. Mentre per la prima volta invece è stato premiato uno spumante laziale: il “Metodo classico” che il vignaiolo Sergio Mottura produce nella sua cantina di Civitella d’Agliano.
Quello che rende particolari e unici i vini laziali sono l’estrema varietà dei vitigni. “Nei 10 vini premiati con i Tre Bicchieri troviamo la bellezza di 14 vitigni diversi, che spaziano dalla biancolella alla malvasia del Lazio, al grechetto o al cesanese, per poi passare al merlot, alla grenache, al viognier o allo chardonnay. È così che la tradizione di Ponza o di Frascati trova il suo “pendant”, ad esempio, nell’attitudine delle colline della Tuscia a produrre vini rossi di alto livello da vitigni internazionali.”, commenta il Gambero Rosso, sottolineando che sia un peccato che nel Lazio non si sia creato dei “distretti vitivinicoli” di qualità. A penalizzare questo aspetto, vi sarebbe la grande varietà di denominazioni sulla quale sta però intervenendo la Regione Lazio che ha avviato quest’anno un progetto di semplificazione delle denominazioni.
I 10 vini del Lazio Tre bicchieri 2025
“Anthium Bellone 2023” di Casale del Giglio
“Biancolella di Ponza 2023 di Antiche Cantine Migliaccio
“Cesanese del Piglio Sup. Hernicus 2022” di Antonello Coletti Conti
“Fiorano Bianco 2022” di Tenuta di Fiorano
“Frascati Sup. 2023” di Casale Marchese
“Habemus 2022” di San Giovenale Agricola (Blera)
“Montiano 2021” di Famiglia Cotarella
“Poggio Triale 2022” di Tenuta La Pazzaglia (Castiglione in Teverina)
“Roma Bianco 2023” di Poggio Le Volpi
“Sergio Mottura Brut Metodo Classico 2015” di Sergio Mottura (Civitella d’Agliano)