Riceviamo e pubblichiamo da UIL FPL di Roma e Lazio
Nonostante le innumerevoli note inviate dalla scrivente delegata territoriale UIL FPL, il Comune di Bracciano incurante delle regole e del rispetto dei principi contabili e organizzativi a cui ogni amministrazione deve uniformarsi per garantire efficienza, efficacia imparzialità e buon andamento della propria attività, ha proseguito nelle sue scellerate scelte.
È di pochi giorni la notizia che la Corte dei Conti ha bocciato il piano di risanamento finanziario proposto dall’Ente poiché definito non congruo a ristabilire gli equilibri di un bilancio in pre-dissesto finanziario le cui ricadute sono già visibili sui servizi resi ai cittadini e che la Regione Lazio “Area Vigilanza urbanistico-edilizia e contrasto all’abusivismo” ha formalmente diffidato il Comune di Bracciano per un Certificato di destinazione Urbanistica illegittimo su cui ci risulta essere stato già segnalato alla Procura.
Il sindaco, solerte, anziché pensare a come contenere la spesa e risanare il deficit strutturale con un adeguato piano di riequilibrio, decide poche ore dopo, di alimentare la voragine delle uscite e ridurre ulteriormente l’illiquidità esistente, pubblicando l’ennesimo bando finalizzato ad assumere l’ennesimo Capo Area a tempo determinato, ricorrendo all’ormai ben noto art. 110 del Testo Unico degli Enti Locali a cui da tempo attinge per assegnare incarichi sottratti a chi possiede adeguate competenze e professionalità all’interno dell’Ente e a chi, con motivazioni arbitrarie o inesistenti, senza avvio di giusto provvedimento e specifici rilievi individuati come attesi per legge, se li è visti così revocare.
Inoltre, si segnala la violazione dell’obbligo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei precedenti nonché del corrente Avviso per la selezione di cui all’art. 110 D. Lgs. 267/2000 citato, ai sensi dell’art. 4 del d.p.r. n. 487/1994 e art. 35 D.Lgs. 165/2001, come ribadito anche dalla recente sentenza del Consiglio di Stato n. 5298/2018 (vedi anche Sentenza del Consiglio di Stato n.2801/2015) a garanzia del diritto di accesso agli impieghi pubblici di tutti i cittadini su di un piano di parità, esercitabile solo attraverso un sistema di pubblicità che favorisca la massima partecipazione (articoli 51 e 97 della Costituzione).
Ad ogni buon conto si evidenziano le indicazioni fornite dal Prefetto al tavolo di conciliazione di cui alla L. 146/90 e/o L. 83/2000 in merito alla opportuna ricognizione delle competenze interne capace di valorizzare e rispettare le professionalità esistenti in capo a dipendenti da tempo a nostro avviso sviliti e messi all’angolo per dare spazio a risorse reperite esternamente, a cui assegnare incarichi dirigenziali (Capi Area) remunerati con i soldi dei contribuenti, aggravando ulteriormente la già pesante spesa corrente del Comune di Bracciano.
Tutto ciò non ha trovato nessun conforto neanche nei risultati attesi decantati, visti quelli deludenti ottenuti, da ultimi la Diffida Regionale ed il rifiuto del piano di risanamento già menzionati. Si rammenta, che, i magistrati contabili Sezioni Autonomie, hanno ricordato più volte nei singoli casi analoghi trattati, la possibilità di procedere in concreto alle assunzioni in argomento solo se l’Ente non versa in stato di dissesto o di deficit strutturale (v. art. 110, comma 4, TUEL). Tale mancanza passibile di censura dagli organi giudiziari amministrativi e di controllo, espone l’Amministrazione al rischio di responsabilità per danno erariale (vedi Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Lombardia, pronuncia n. 165 del 24 marzo 2009 e, recentemente, Corte dei Conti – Seconda Sezione Centrale di Appello – Sentenza28/07/2017, n. 535) a cui nel caso, si dovrà rispondere anche personalmente.
Si palesa in tutta la sua drammatica realtà un’Amministrazione non adatta a gestire la complessità di un Comune e incapace di agire nel pieno rispetto delle regole, che non sa dialogare non solo e spesso anche con se stessa, ma soprattutto con i suoi dipendenti ai quali pregiudica pari opportunità, imparzialità, trasparenza, legittime aspettative ovvero il doveroso benessere lavorativo che ogni Amministrazione deve garantire in quanto “datore di lavoro esemplare” come definito dalle linee guida (art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183) emanate con Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri .
I risultati deludenti oggi conseguiti sono solo la punta di questo pesante iceberg! A questa Amministrazione chiediamo di cambiare marcia e direzione, di lavorare con concreta trasparenza e legalità, di cedere il passo ad una visione moderna e lungimirante, capace di comprendere il tema delle pari opportunità, del benessere di chi lavora, di saper “costruire relazioni stabili con i soggetti sindacali, improntate alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti al fine di attuare il contemperamento della missione di servizio pubblico a vantaggio degli utenti e dei cittadini con gli interessi dei lavoratori; migliorando la qualità delle decisioni assunte; sostenendo la crescita professionale e l’aggiornamento del personale, nonché i processi di innovazione organizzativa e di riforma della pubblica amministrazione”.(art. 3 CCNL funzioni locali 2016 2018).
Alimentare l’attuale perdita di competenze, risorse finanziarie e legittime aspettative dei dipendenti come dei cittadini comunali non potrà colmare quel baratro di incompetenza, deficit strutturale, incomprensibile arroganza e autoreferenzialità attualmente presente nel Comune braccianese.
Ai destinatari della presente, si chiede la verifica e l’opportuno controllo al fine di tutelare gli interessi legittimi dei dipendenti e dei cittadini contribuenti ovvero la legittimità dell’attività amministrativa-gestionale-contabile nel Comune di Bracciano.
Per la UIL FPL di Roma e Lazio La Delegata Territoriale (f.to) Rita LONGOBARDI