Il Centro di documentazione Archivio Flamigni dispone di una biblioteca specializzata nella storia politica dell’Italia repubblicana, in particolare sui temi legati al terrorismo, le stragi, la criminalità organizzata, la P2 e la massoneria, il ruolo dei servizi segreti, il neofascismo, nonché la storia del PCI e del movimento partigiano
La Regione Lazio porta nella Capitale l’immenso patrimonio documentale dell’Archivio Flamigni, uno dei più importanti centri di documentazione nazionali, specializzato nello studio della storia dell’Italia Repubblicana, in particolare degli eventi legati a terrorismo, stragi, eversione politica, mafia e criminalità organizzata. Fondato nel 2005 a Oriolo Romano da Sergio Flamigni, saggista, partigiano, deputato e poi senatore del PCI, e diretto da Ilaria Moroni, l’Archivio è stato trasferito, grazie all’impegno della Regione Lazio, presso “MEMO, Spazio di storia e memorie”, il nuovo spazio regionale situato a Garbatella, uno dei quartieri più significativi della storia della Resistenza romana. Questa mattina il presidente della Regione, Zingaretti ha visitato la nuova sede. Per la realizzazione dello spazio, la Regione Lazio ha investito oltre 320 mila euro tra fondi europei e risorse regionali ed è previsto un impegno di gestione di circa 120 mila euro all’anno. MEMO sarà aperto per la consultazione dei documenti a partire dal 15 febbraio, su appuntamento, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17, sarà gestito dalla società in house LAZIOcrea s.p.a. e vedrà la collaborazione dell’Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo. Già dai prossimi giorni, al via le prime iniziative digitali con l’inaugurazione del ciclo “Il documento del mese” attraverso cui il pubblico potrà scoprire i “tesori” custoditi nell’immenso patrimonio documentale dell’Archivio Flamigni e contemporaneamente approfondire pezzi fondamentali della nostra storia. Si parte a febbraio con un documento dedicato alla figura di Aldo Moro, a marzo verrà approfondito il tema del voto alle donne, ad aprile si parlerà della Resistenza mentre a maggio verranno mostrati dei disegni realizzati dai bambini durante i 55 giorni del sequestro Moro. In programmazione anche, per l’apertura di febbraio dello spazio, l’evento in streaming “Archivio Flamigni: tra carta e digitale”, per conoscere le attività e la storia del centro di documentazione; l’otto marzo è previsto un incontro sul tema “Gli slogan femministi tra le carte d’archivio” mentre il 16 marzo, anniversario della strage di Via Fani, verrà presentato “Il Memoriale di Aldo Moro”, l’edizione critica nata dal lavoro di Francesco Biscione, Miguel Gotor, Sergio Flamigni, Ilaria Moroni, Antonella Padova e Stefano Twardzik coordinati da Michele Di Sivo. Il 25 aprile, per l’Anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, giornata dedicata alla figura di Flamigni con l’evento “Il partigiano Sergio”; il 9 maggio, infine, in occasione del Giorno della Memoria per le vittime del terrorismo, presentazione del sito www.aldomoro.eu e dell’interessante mostra, che è possibile visitare virtualmente, dedicata allo statista pugliese. Dalla sua fondazione, il Centro di documentazione Archivio Flamigni lavora per conservare, tutelare, rendere accessibili e valorizzare le fonti documentarie e le testimonianze su terrorismo, stragi, eversione politica, mafia e criminalità organizzata. Riconosciuto di notevole interesse storico e pertanto sottoposto al vincolo della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, è impegnato anche nella creazione di un’infrastruttura al contempo educativa, giudiziaria e storiografica che consenta di rendere disponibili per un ampio pubblico tutti i documenti di interesse prodotti e conservati negli archivi dei tribunali italiani attraverso il censimento delle fonti e la loro digitalizzazione. Inoltre, offre collaborazione agli insegnanti che vogliano lavorare con i propri studenti su questi temi così importanti della nostra storia recente, costruendo insieme percorsi laboratoriali e moduli didattici specifici. Attualmente, il Centro conserva l’archivio di Sergio Flamigni e i fondi archivistici di: Emilia Lotti, dirigente nazionale dell’Unione donne in Italia e del PCI; Piera Amendola, responsabile dell’archivio della Commissione P2; Aldo Moro, il cui versamento completa e arricchisce il patrimonio archivistico del politico conservato presso l’Archivio centrale dello Stato; Angelo La Bella, partigiano, dirigente del PCI, studioso della strage di Portella della Ginestra; Giuseppe De Lutiis, storico del terrorismo e dei servizi segreti. L’Archivio Flamigni cura anche il fondo archivistico di Giuseppe Zupo, difensore di parte civile nel processo per gli omicidi Reina, Mattarella e La Torre-Di Salvo, del giornalista RAI Alberto Mentasti e il fondo librario di Giorgio Lotti, tutti di proprietà dell’Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo. Il centro è promotore e coordinatore della Rete degli archivi per non dimenticare, un network di oltre sessanta soggetti fra archivi, istituti culturali e associazioni dei familiari delle vittime, nato con l’obiettivo di rendere disponibili fonti documentali sui temi legati ai terrorismi e alle mafie anche attraverso il portale dedicato del MiBACT (www.memoria.san.beniculturali.it) e il sito Fonti Italia repubblicana (www.fontitaliarepubblicana.it) che permette la consultazione online di documenti originali.
Il Centro di documentazione Archivio Flamigni dispone di una biblioteca specializzata nella storia politica dell’Italia repubblicana, in particolare sui temi legati al terrorismo, le stragi, la criminalità organizzata, la P2 e la massoneria, il ruolo dei servizi segreti, il neofascismo, nonché la storia del PCI e del movimento partigiano. La biblioteca conserva i fondi librari di Sergio Flamigni, Emilia Lotti, Piera Amendola, Giuseppe De Lutiis e un nucleo di libri su Aldo Moro, donati dalla famiglia dello statista. Vi sono conservati inoltre gli atti delle Commissioni parlamentari d’inchiesta di cui Flamigni è stato membro nonché le collezioni complete di importanti quotidiani e periodici. La biblioteca del Centro aderisce al polo IEI degli Istituti culturali di Roma il cui catalogo è consultabile sul sito www.istituticulturalidiroma.it. I fondi o le porzioni di fondo ordinate sono consultabili al pubblico per la ricerca storica mentre gli strumenti di ricerca realizzati sono consultabili su www.archivioflamigni.org.
Tratto da una nota della Regione Lazio