Site icon Ecolagodibracciano.it

Il pellegrinaggio della Diocesi di Civita Castellana a Roma per il Giubileo

pellegrinaggio

La Diocesi di Civita Castellana in pellegrinaggio a Roma. Sabato 8 novembre 2025, la Diocesi di Civita Castellana si è recata a Roma, presso la Basilica di S. Paolo fuori le Mura per celebrare comunitariamente il Giubileo della Speranza 2025. All’incirca 1.800 fedeli sono partiti da ogni punto della Diocesi, sia con i bus organizzati dalle varie parrocchie, sia con mezzi propri.

Alle ore 10, nell’atrio antistante la Basilica di San Paolo, il Vescovo di Civita Castellana, S.E. Monsignor Marco Salvi, il clero e i fedeli, con una nutrita rappresentanza dei sindaci dei Comuni del territorio della Diocesi, hanno pregato prima di varcare la Porta Santa e conseguire l’indulgenza plenaria.

Nel saluto rivolto ai convenuti, il Vescovo ha invitato a riflettere sul significato della “porta” che è Cristo, in cui solo c’è salvezza e redenzione. Ma la porta rinvia anche ad un “dentro” e ad un “fuori”, cioè “ad un movimento continuo, che dovrebbe caratterizzare la nostra vita interiore e la nostra testimonianza come Chiesa nel mondo d’oggi”.

Citando il grande teologo tedesco Romano Guardini, Salvi ha invitato al raccoglimento, ad evitare la dispersione, a convertirci, a purificarci dalle immagini distorte di Dio e della Chiesa. Inoltre, affermazione che Dio è infinitamente buono e misericordioso non dovrebbe incoraggiare la nostra superficialità e la nostra pigrizia.

Dopo aver varcato la Porta Santa, alle ore 11 è iniziata la S. Messa, presieduta dal Vescovo, attorno al quale si sono riuniti un centinaio di sacerdoti, con l’animazione del Coro diocesano.

Nella solenne cornice della Basilica di San Paolo, impreziosita dai mosaici aurei ritraenti i volti dei 266 pontefici, che hanno guidato la Chiesa fino ad oggi, nell’omelia, il Vescovo ha sottolineato l’importanza di essere fondati su Cristo e sull’amore di Dio, che Egli ci ha rivelato e che si è compiutamente manifestato nel dono della sua vita sulla Croce.

Se all’inizio dell’omelia, monsignor Salvi ha ricordato papa Francesco, che ha aperto il Giubileo della Speranza il 24 dicembre 2024, al termine ha citato il messaggio rivolto da papa Leone XIV ai fedeli, riuniti in piazza San Pietro il giorno della sua elezione, la sera dell’8 maggio 2025, implorando una pace “disarmata e disarmante”.

Al termine della concelebrazione, i fedeli si sono recati al Santuario del Divino Amore, dove alle ore 15 hanno partecipato alla catechesi del professor don Giuseppe Pulcinelli (Pontificia Università Lateranense di Roma), mentre i presbiteri erano impegnati nell’amministrazione del sacramento della riconciliazione.

Don Pulcinelli ha dimostrato chiaramente con la speranza cristiana non debba confondersi con l’ottimismo, dal momento che: La speranza è ciò che permette al cristiano nel suo oggi, con i piedi piantati per terra, di rivolgersi con fiducia al futuro, perché esso in qualche modo è già stato preannunciato e assicurato, in quanto già iniziato nell’adesione a Cristo, speranza che «non delude» (Rm 5,5), fondata sulla fede, come quella di Abramo, il quale «credette sperando contro ogni speranza» (Rm 4,18), speranza vera perché poggia sulla base sicura di una fede incrollabile.

Al termine, dopo la recita del S. Rosario e la benedizione del Vescovo, i fedeli sono tornati alle loro case, ritemprati da una giornata che si è rivelata un’occasione propizia per una revisione di vita all’insegna della speranza e dell’amore di Cristo.

Don Luciano Cinelli

Exit mobile version