San Liberato

Pubblicato a cura della  casa editrice di Grandi Giardini Italiani, il network dei più bei giardini visitabili in Italia, il nuovo Garden Book dedicato ai Parco Botanico di San Liberato.

 Scritto da Daniele Mongera, il libro rappresenta un emozionante percorso ”dietro le quinte” del luogo e delle San Liberato sue  vicende, vissute con intensa passione dai protagonisti della nascita di uno dei più straordinari giardini del nostro tempo.

Impreziosisce il lavoro editoriale una scelta di foto scattate da Donna Marella Caracciolo Agnelli.

“Dieci lunghi anni di dedizione operosa e di lavoro creativo, in costante dialogo con la natura e il sogno – si legge su Grandi Giardini Italiani – hanno permesso al conte Donato Sanminiatelli, a sua moglie Maria Odescalchi e al grande paesaggista Russell Page di dare vita a un sogno e di renderne partecipi gli estimatori del mondo dei giardini. Era la primavera del 1964 quando Page mise piede per la prima a San Liberato. Ebbe a dire: “Non conosco luogo che emani magia come questo” e accettò, con umiltà ed entusiasmo, l’incarico di rendere ancora più magico un piccolo grande paradiso. È un vero e proprio parco botanico che racchiude specie del mondo intero in una condivisione dello spazio tanto speciale quanto spettacolare. Aceri canadesi, ciliegi giapponesi, liquidambar e parrotie persiche convivono con canfore, liriodendri, nysse che d’autunno sembrano prendere fuoco. Una parte del giardino è dedicata alle piante acidofile; vi si possono ammirare camelie in collezione, rododendri, profumate Choysia ternata e bambù neri.
San Liberato è anche e innanzitutto una chiesa romanica di struggente bellezza, racchiusa in un bosco di castagni secolari che sfuma nel parco. San Liberato è anche un roseto o, meglio, una galleria infinita di rose in mille tonalità, interrotta e ripresa da una piccola fontana in pietra, culla e giaciglio di ninfee e di rane”.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.