BallonAcquatinta di Louis Le Coeur, spettacolo pirotecnico, il Gran San Bernardo valicato da Bonaparte, il veliero, simbolo di Parigi, in alto, la corona imperiale innalzata dall’aerostato confezionato da Garnerin

L’aerostato si era appena innalzato in aria, a Parigi, la sera del 16 dicembre 1804

Era la sera del 16 dicembre 1804: Napoleone, due settimane prima, il 2 dicembre, nella cattedrale di Notre-Dame, si era incoronato imperatore, alla presenza del papa Pio VII, invitato a Parigi ad assistere alla sontuosa cerimonia.

Il pontefice, con abile tattica, aveva abbozzato, che si fosse incoronato da solo e che incoronasse anche Giuseppina, così manteneva la propria indipendenza dal despota di fronte alle altre potenze e rimaneva un semplice ospite d’onore, giacché da primo console aveva fortemente voluto il Concordato per il ristabilimento della religione cattolica in Francia.

Qualche mese prima il ministro dell’Interno, Jean-Baptiste Nonpère de Champagny, aveva inviato ad André-Jacques Garnerin, aerostiere delle feste pubbliche, il programma delle celebrazioni da farsi in occasione dell’incoronazione dell’Imperatore, raccomandandogli unicamente di non oltrepassare, per quanto di pertinenza aerostatica, la spesa di 23.500 franchi, che era comunque una bella cifra per l’epoca!

Il 16 sera, la città di Parigi aveva dato multiple e grandiose feste, in onore delle Loro Maestà Imperiali e Reali, Napoleone e Giuseppina. con anche un grande spettacolo pirotecnico, avente in controluce il monte del Gran San Bernardo, valicato da Bonaparte, un vascello, simbolo della città di Parigi, ed un maestoso grande aerostato, riempito di gas idrogeno, elevatosi maestosamente dalla piazza del sagrato di Notre Dame, con attaccata una grande corona imperiale in filo di ferro, illuminata con 3.000 vetri colorati che la componevano, del peso di 500 libbre.

Questa è l’unica immagine che al momento abbiamo del “Ballon du Sacre” del 16 è tratta di un’acquatinta di Louis Le Coeur, emersa dagli archivi francesi. In linea di massima era nota nel suo insieme, ossia per il campeggiare del Monte Bianco e dell’esplosione delle 60.000 spolette dei fuochi d’artificio che attraversavano l’aria in tutti i sensi, senonché nelle riproduzioni di questa stampa inserite nei libri la corona imperiale si perdeva nel maremagnum dei tratteggi e nell’oscurità, cosicché il cordame che la sosteneva e la legava all’aerostato risultava pressoché invisibile.

Solo con un’analisi accurata dei particolari, recentemente condotta dal noto studioso Carlo Piola Caselli, è stato possibile individuare il vero “Ballon du Sacre”, appena libratosi nell’aria e pronto a scomparire nel cielo e nel buio di quella notte parigina.

Esso è proprio quello che, fortuitamente, il vento ha condotto, 22 ore dopo, a librarsi sul Lago di Bracciano.

Moltissimi autori, italiani e d’oltralpe (persino Michel Poniatowski, il biografo di Garnerin), hanno confuso questo aerostato con quell’altro lanciato insieme a quatto palloni più piccoli, nel pomeriggio del 3 dicembre, come appare nell’altra notissima acquatinta di Louis Le Coeur, solo che esso, invece della corona luminosa, portava in volo un’aquila imperiale, per il semplice motivo che in quel giorno ed in quel momento Napoleone aveva consegnato, in una cerimonia al Campo di Marte, le aquile imperiali ai rappresentati di tutti i corpi militari francesi, da apporre sopra alle aste delle loro bandiere.

Ecco la differenza tra le due cerimonie parigine, quella del 3 e questa del 16, e tra i due tipi di aerostati, nonché di quanto da loro innalzato rispettivamente in volo.

Già avevamo dato la fondata notizia, nel maggio 2023, Museo Storico Aeronautica – Per Carlo Piola Caselli: Il cimelio aeronautico di Vigna di Valle non è di Garnerin”. Ora egli aggiunge questo importante tassello alla sua ricerca, lieto di condividerla con noi, poiché ci offre finalmente l’idea dell’apparato partito da Parigi quella sera e di conseguenza dell’entità delle dimensioni dell’aerostato.

Infine, uno studio circostanziato dell’autore, Il cimelio aeronautico di Vigna di Valle non è di Garnerin, è apparso nella «Rivista Europea di Studi Napoleonici e dell’Età delle Restaurazioni», Edizioni Scientifiche Italiane, 1/2023, pp. 105-13, così riassunto:

«Il cimelio aeronautico, uscito dalla “Floreria Apostolica” della Città del Vaticano e conservato nel Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, pur essendo un antico interessante aerostato, non è (come hanno ritenuto, per oltre un secolo, tante personalità legate al mondo aeronautico ed agli studi ad esso connessi), il “Ballon du Sacre” gonfiato con idrogeno prodotto sul posto, lanciato da Garnerin dalla piazza antistante Notre Dame, a Parigi, e casualmente giunto, spinto dal vento e dalle correnti aeree, sul Lago di Bracciano. Ciò viene rigorosamente dimostrato in base ad un computo metrico. Essendo l’autore esperto, oltre che di diplomazia pontificia nel periodo napoleonico, anche di antichità aeronautiche, in un suo libro del 2015 su quest’argomento, aveva già ventilato i propri dubbi che ora, con le misurazioni effettuate dalla Soprintendenza, la quale ne ha curato il restauro, recentemente rese pubbliche con la succinta descrizione dei materiali, si sono tradotte in certezza scientifica».

Ballon
Il particolare della corona imperiale e dell’aerostato di Garnerin

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.