Un formale atto di diffida è stato inoltrato oggi dal Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano tramite i suoi legali Simone Calvigioni e Francesco Falconi a varie istituzioni con il quale si diffida Acea to 2 spa a porre in essere qualsiasi prelievo di acqua del lago di Bracciano e la Regione Lazio dall’autorizzare ogni prelievo d’acqua del lago di Bracciano da parte di Acea/Acea Ato2 spa. Nel provvedimento il Comitato intima ogni Autorità competente di intervenire immediatamente al fine di inibire ogni prelievo di acqua dal Lago di Bracciano almeno fino a quando il livello delle acque del Lago non avrà raggiunto il livello naturale relativo al mese di riferimento, per come individuato dal Parco di Bracciano nell’atto reso ex art. 164, d.lgs. 152/2006. Il Comitato inoltre intima ad Acea Ato 2 s.p.a. di installare immediatamente il flussometro ed il meccanismo in grado di bloccare automaticamente le captazioni qualora il livello delle acque del Lago di Bracciano dovesse scendere sotto la soglia di 161,90 m.s.1.m e alla Regione Lazio di imporre immediatamente ad Acea/AceaAt02 s.p.a. l’adempimento dell’obbligo di cui al punto precedente, condizionando all’adempimento ogni futuro eventuale emungimento, rappresentando il fatto che ancora non sia stato adempiuto detto obbligo un ulteriore grave inadempimento agli obblighi derivanti dalla concessione, che ne legittima la revoca., in alternativa, procedere alla revoca immediata della concessione stessa. La diffida è stata trasmessa, tra gli altri, alla competente Procura della Repubblica di Civitavecchia affinché adotti, ove ne dovesse ravvisare i presupposti, ogni opportuno provvedimento, anche cautelare, al fine di evitare che vengano poste in essere ulteriori condotte pregiudizievoli per l’ambiente del Lago di Bracciano o comunque per sanzionare eventuali condotte illecite. La diffida, che si allega, a firma del presidente del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano Graziarosa Villani è stata invita a alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, alla Regione Lazio in persona del presidente pro tempore, ad Acea e Acea Ato 2 s.p.a., alla Prefettura di Roma, al Ministero dell’Ambiente, ai Comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Trevignano Romano e al Parco naturale regionale di Bracciano e Martignano. Questa la risposta del Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano ad ogni ipotesi di ripresa dei prelievi da 22 febbraio come annunciato in una nota del Parco di Bracciano-Martignano. “Non è assolutamente giustificabile – scrive il Comitato – l’effettuazione di alcuna captazione a fini di pulizia e/o manutenzione dell’impianto di captazione stesso, in quanto non ve ne 6: immediata necessita e, peraltro, tali attività ben possono essere poste in essere con altri strumenti ed a prescindere dalla captazione stessa”. “Ogni eventuale captazione che dovesse essere posta in essere sarebbe dunque radicalmente contraria al necessario rispetto ‘sia della concessione, sia del principio di precauzione raccomandato anche dalle Sezioni Unite della Cassazione, sia dell’atto emanato dal Parco di Bracciano ex art. 164, d.lgs. 152/2006, sia delle stesse precedenti determinazioni della Regione Lazio, ed esporrebbe tutti coloro che dovessero concorrere a porre in essere 0 ad avallare una simile condotta a gravi conseguenze sul piano della responsabilità civile, penale e amministrativa, che l’intestato Comitato non mancherà di fare valere nelle opportune sedi. Il Comitato ricorda inoltre che i vertiti di Acea Ato 2 del 2017 unitamente ad altri sono imputati di disastro ambientale dinanzi al Tribunale di Civitavecchia e che la prossima udienza è fissata per il 27 aprile 2021. Non è questo il tempo di consentire nuovi prelievi.