Rientrano nei limiti, come lo scorso anno, i campioni prelevati al lago di Bracciano alla foce del canale presso l’incrocio fra via della Rena e via San Pietro (Trevignano Romano), sul lungolago Giuseppe Argenti 61/57 e alla foce del fosso della Lobbra (entrambi nel territorio del Comune di Bracciano) e in via lungolago delle Muse, presso nautica, in località Vigna di Valle del comune di Anguillara Sabazia.
I parametri indagati da Legambiente sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. Goletta dei Laghi è stata anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne. In particolare il lago di Bracciano, insieme al lago di Garda e al Trasimeno, è al centro del progetto Life Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. La tappa laziale infatti è iniziata proprio con il monitoraggio delle microplastiche ad opera di Goletta dei Laghi ed Enea per il secondo anno consecutivo nel Lago di Bracciano con l’obiettivo di arrivare a redigere un protocollo standard di monitoraggio su questo inquinante emergente e colmare il gap relativo al quadro conoscitivo e metodologico già avanzato per l’ambiente marino.