Sono stati ventiquattro i punti monitorati in otto laghi del lazio grazie a un gran numero di volontari della Goletta dei Laghi coordinati da Legambiente Lazio. Sette prelievi sono stati effettuati nel Lago di Bolsena e due nel Lago di Vico in provincia di Viterbo; quattro sul lago di Bracciano e tre su quello di Albano in Provincia di Roma; due sul lago di Canterno in provincia di Frosinone; due sul lago di Fondi, tre su quello di Sabaudia e uno nel lago di Fogliano in provincia di Latina. I tre punti giudicati ‘fortemente inquinati’ sono uno nel lago di Bolsena, uno in quello di Fondi e uno in quello di Fogliano, mentre i tre punti giudicati ‘inquinati’ sono due sul lago di Bolsena e uno sul lago di Sabaudia.
Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi. È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le sponde degli otto laghi laziali da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. A raccontare i risultati nel lazio, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamane sulle rive del Laghetto degli Alfieri, a Fondi (LT), sono stati Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio, e Stefania Di Vito, Legambiente nazionale, insieme ai circoli Legambiente del territorio.
“Con le analisi di Goletta dei Laghi emergono meno criticità degli anni scorsi nel Lazio, gli scarichi non depurati sembrano concentrati nel territorio pontino dove, in ogni lago, sono stato sono stati individuati punti inquinati o fortemente inquinati, insieme a tre punti critici su sette prelievi nel Lago di Bolsena – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – nessun punto con carico microbiologico fecale elevato nei Laghi di Bracciano, Vico, Canterno e Albano. Il Lago di Bolsena e gli splendidi laghi costieri di Sabaudia, Fogliano e Fondi, sono ecosistemi delicati e da rispettare, per i laghi costieri ancor di più se si pensa a quanto possa influire la qualità delle loro acque per il litorale di balneazione antistante. Bisogna moltiplicare gli sforzi, individuare le cause di ogni criticità per risolverla; peraltro i laghi pontini sono tutti in aree di parchi e proprio le aree protette, insieme a percorsi di contratti di lago, amministratori, cittadini, aziende del servizio idrico e consorzi di bonifica, devono essere la chiave di sviluppo green, affrontando in primo luogo i problemi di maladepurazione che mettono a rischio la qualità dell’acqua”.
Nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia, la 15esima edizione di Goletta dei Laghi quest’anno sta vivendo di una formula inedita all’insegna della partecipazione attiva dei cittadini, con più spazio a citizen science e territorialità. La missione di Goletta dei Laghi resta però sempre quella di non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e rilevare le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.
Partner di Goletta dei laghi 2020 sono CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner della campagna è invece La Nuova ecologia.
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUI LAGHI LAZIALI
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in Piemonte sono stati eseguiti gli scorsi 20 e 21 luglio dai volontari dell’associazione.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Sul Lago di Bolsena, il giudizio di “inquinato” è stato assegnato al punto alla foce del torrente presso il parco giochi sul lungolago di Montefiascone, che conferma le criticità già evidenziate negli ultimi dieci anni, con la parentesi positiva del 2019, e al punto alla foce del fosso Cannello o fosso Rigo, in località La Grata a Gradoli, fuori dai limiti dal 2014. “Fortemente Inquinato” è risultato il punto del Canale in localita Prati Renari, nel comune di Grotte di Castro, che presenta criticità fin dal 2014.
Tutti i punti fuori dai limiti risultano balneabili da quanto risulta dal Portale Acque del Ministero della Salute.
Tutti i punti monitorati nei laghi di Vico, Bracciano, Albano e Canterno, visibili nella tabella sotto, risultano entro i limiti di legge. A presentare criticità sono i Laghi di Sabaudia, Fondi e Fogliano.
Sul lago di Sabaudia (o Paola) risulta “Inquinato” il prelievo effettuato alla Foce del canale su via Orsolini Cencelli.
Per quanto riguarda il Lago di Fondi, nel Comune di Monte San Biagio risulta “Fortemente Inquinato” il punto presso la confluenza tra il canale San Vito Inferiore e Canale San Magno.