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Giannini: “Diossine dopo fiamme Malagrotta no a Biodigestore”

Malagrotta

“Il devastante incendio di domenica all’impianto di stoccaggio rifiuti di Malagrotta, che segue quello altrettanto grave avvenuto nel giugno dello scorso anno, dimostra come l’area della ex discarica più grande d’Europa non sia affatto in sicurezza e i residenti, dopo decenni di criticità ambientali e sanitarie, non possono ancora dormire sonni tranquilli.

Il fumo carico di pericolosa diossina proveniente dall’incendio di Malagrotta era visibile da chilometri e chilometri, anche da Pantan Monastero e Casal Selce, zone a un tiro di schioppo in linea d’aria da Malagrotta, dove il sindaco Gualtieri vorrebbe realizzare un maxi biodigestore.

Nel frattempo, lo stesso primo cittadino ha vietato le attività all’aria aperta nel raggio di sei chilometri dal luogo del rogo, a dimostrazione della gravità del fatto. È impensabile anche solo nominare la parola immondizia in questi territori, figuriamoci piazzarci un impianto di trattamento da 120 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Alla luce anche di quanto accaduto, il Campidoglio, oltre a consigliare di tenere le finestre chiuse a decine di migliaia di cittadini della zona Roma ovest, dia un segnale e faccia immediatamente marcia indietro sul biodigestore di Casal Selce”.

È quanto afferma in una nota Daniele Giannini, dirigente regionale Lazio della Lega  dopo quanto avvenuto a Malagrotta.

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