La Pro Loco di Fiumicino promuove per domani sabato 4 maggio alle 11 la commemorazione di Giovanni Battista Grassi, insigne biologo malariologo, indicato come “gloria e vanto della scienza italiana”. La celebrazione si terrà, nel cimitero comunale di Fiumicino sulla via Portuense, dove una delegazione del Comune di Fiumicino e della Pro Loco, renderà omaggio alla tomba dell’illustre scienziato.
Giovanni Battista Grassi, nato il 25 marzo 1854, è divenuto famoso per i suoi studi sulla malaria che fino al XIX secolo, oltre ad essere molto diffusa in tutte le parti del mondo, era presente anche a Fiumicino e mieteva un enorme numero di vittime. Nel luglio del 1898, Grassi intraprese un ampio studio biogeografico che gli consentì di correlare la presenza della malaria ad un genere particolare di zanzara, la Anofele. Poco dopo fu in grado di dimostrare che l’Anophelessi infetta quando punge un essere umano infetto e annunciò quella che venne chiamata “La legge di Grassi”: malaria= anofeli + esseri umani infetti. Tra il 1900 e il 1902, Grassi compì una serie di esperimenti mirati a trovare una soluzione alla malaria che infestava la zona di Maccarese, Fiumicino, Ostia e la pianura di Capaccio, presso Paestum, dimostrando, con successo, l’efficacia della protezione meccanica contro l’insetto che trasmetteva il morbo palustre.
Per poter combattere al meglio la malaria, Grassi anche nel suo ruolo di senatore, suggerì al Parlamento di intraprendere una campagna di protezione chimica che contemplasse la somministrazione del chinino, in grado di uccidere i parassiti. Questa profilassi ebbe inizio nel 1901 e proseguì negli anni successivi, fino alla bonifica idraulica delle aree interessate dalla malaria. Grassi è oggi sepolto nel cimitero di Fiumicino per suo stesso volere testamentario.
La malaria resta tuttavia un malattia ancora molto diffusa in Africa e in altri territori del mondo. Innovativo l’approccio genetico. Il Consorzio internazionale Anopheles gambiae 1.000 genomes (Ag1000G) – nato nell’ambito del Network internazionale sulla genomica ed epidemiologia della malaria (MALARIAGEN) proprio per porre rimedio a questo problema e il Gruppo di Entomologia medica e molecolare del Dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive Sapienza e Istituto Pasteur di Roma
ha analizzato la sequenza dei geni di 765 esemplari di Anopheles gambiae e Anopheles coluzzii, le due specie attualmente responsabili della maggior parte della trasmissione di malaria in Africa.
“Una delle ragioni del minore successo della lotta alla malaria in Africa – ha spiegato Alessandra della Torre, coordinatrice del gruppo di ricerca – è la presenza in questa parte del mondo di specie di zanzare Anopheles estremamente ben adattate all’uomo ed efficienti nella trasmissione dei parassiti malarici. Muovendoci in prima linea nella pianificazione del progetto internazionale, nel reperimento di campioni di zanzare idonee e nell’analisi dati e focalizzandoci in particolare sulla loro struttura, dimensione e storia evolutiva, – conclude della Torre – abbiamo dimostrato come queste popolazioni di zanzare, seppure geograficamente molto distanti, siano geneticamente connesse e confermato l’esistenza di ulteriori processi di differenziamento genetico che potrebbero cambiare l’epidemiologia della malaria in vaste regioni dell’Africa sub-sahariana”.