Un ciclone giudiziario investe il Comune di Fiumicino finito nel mirino della Procura di Civitavecchia: nove le misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta avviata sugli appalti relativi alle politiche sociali, culturali e produttive. Coinvolti operatori economici che, secondo l’accusa, intrattenevano rapporti anomali con diversi funzionari ed esponenti politici del comune di Fiumicino, i quali, pur di soddisfare aspirazioni di carriera e di acquisire visibilità politica, avrebbero assicurato loro l’assegnazione privilegiata di pubbliche commesse mediante gare di appalto pilotate o, più spesso, affidamenti diretti utilizzando l’espediente della parcellizzazione dei lotti di gara in modo da non superare i limiti al di sopra dei quali scatta l’obbligo per la stazione appaltante di procedere nelle forme dell’evidenza pubblica, per poi prorogare contra legem il servizio in precedenza aggiudicato agli imprenditori compiacenti.
L’inchiesta, svolta dai militari del Comando Provinciale Roma, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
La Procura di Civitavecchia ha avanzato una serie di richieste di misure cautelari nei confronti di oltre dieci indagati il cui esame, per ragioni legate alla riforma Cartabia, è stato suddiviso in due diverse fasi temporali. La prima fase, ha avuto ad oggetto fatti reato per i quali è stata evidenziata l’esigenza di interrompere inquinamenti probatori in corso. In tal caso, il giudice per le indagini preliminari, accogliendo le richieste del pubblico ministero, si è determinato direttamente senza dover prima espletare gli interrogatori degli indagati.
Il riferimento è alle misurecautelari emesse il 13 giugno 2025 che hanno interessato il settore gli appalti legato alle
politiche sociali. La seconda fase ha invece avuto ad oggetto altri due filoni tematici e relativi alla gestione degli appalti pubblici sui settori delle attività produttive e culturali.
In particolare, sono stati posti sotto osservazione gli eventi culturali dell’estate 2024 di Fiumicino, nelle diverse località di Fregene, Passoscuro, Torre Clementina, Aranova, Corte Villa Guglielmi, così come l’allestimento delle luminarie a Fiumicino Paese e all’Isola Sacra in occasione delle festività natalizie 2024 – 2025. Questi filoni d’indagine hanno imposto l’espletamento da parte del Gip degli interrogatori preventivi. All’esito sono state accolte le richieste della
Procura di Civitavecchia con l’emissione di altre 9 misure cautelari che si aggiungono alle 4 già adottate in precedenza.
In particolare, per questa seconda fase sono intervenute ed eseguite:
3 misure cautelari personali degli arresti domiciliari per il direttore artistico del Comune di Fiumicino e due operatori economici;
4 misure cautelari coercitive tra obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, divieti e obblighi di dimora nei confronti di due assessori e un funzionario del Comune di Fiumicino e un operatore economico;
1 misura interdittiva della sospensione dalle funzioni di dirigente del Comune di Fiumicino per 12 mesi;
1 misura interdittiva per un imprenditore di divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione per 12 mesi.
L’esito degli accertamenti investigativi allo stato delle indagini
Il procedimento trae origine da una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società che, tra il 2018 e il 2023, ha emesso fatture attive per l’importo complessivo di 1.462.533,71 euro oltre iva pari a 314.835,48 nei confronti di diverse società e associazioni attive nei settori del sociale e dello spettacolo senza mai tenere alcuna contabilità né presentare la prescritta dichiarazione dei redditi.
Le fatture in questione sono pacificamente risultate essere oggettivamente inesistenti, poiché il legale rappresentante della società ha dichiarato di aver cessato da molti anni ogni attività e ha disconosciuto le prestazioni lavorative dedotte nelle fatture nominalmente emesse dalla sua ditta individuale. L’analisi dei movimenti bancari della società emittente ha evidenziato, in concomitanza con il pagamento delle fatture da parte delle sopra indicate società, immediati prelevanti in contanti e trasferimenti su conti esteri degli importi accreditati.
Per comprendere la gravità dei fatti, la procura in una nota fa presente che una delle società cooperative coinvolte ha ricevuto 42 appalti per un importo complessivo di 4.125.814,78 euro, dei quali 26 assegnati mediante affidamento diretto, 8 con procedura negoziata, 5 con procedura negoziata senza pubblicazione, 2 con procedura aperta, ma di fatto riferibili a proroghe di precedenti contratti, senza non sottolineare che detta cooperativa ha emesso fatture notevolmente superiori rispetto al valore degli appalti ricevuti: fatture emesse per 9.464.690,74 contro affidamenti ricevuti per 4.125.814,78. All’appello mancano altri lavori pubblici affidati e fatturati di probabile natura illecita.
I ruoli chiave secondo l’inchiesta
Secondo l’inchiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia hanno assunto nella vicenda un ruolo chiave varie figure. Per l’area tecnica e amministrativa, innanzitutto si indica il Direttore Artistico e organizzativo degli eventi culturali, di promozione sociale, sportivi e turistici del Comune di Fiumicino che anziché limitarsi alla direzione artistica, è trasmodato in una sistematica ingerenza volta all’individuazione dell’operatore economico cui affidare di volta in volta la realizzazione dell’evento; affidamento schermato attraverso una formale procedura di gara che si è rivelata una mera farsa poiché l’aggiudicatario era stato prescelto prima ancora della pubblicazione del bando di gara. L’illecita attività del direttore artistico si è dipanata lungo due direttrici, cui corrispondono altrettanti filoni di
indagine e corrispondenti contestazioni: i) l’organizzazione degli eventi estivi; ii) le luminarie natalizie;
Altro ruolo chiave della vicenda, secondo l’accusa, il Dirigente dell’area SUAP, turismo e cultura del Comune di Fiumicino, è il firmatario della quasi totalità dei provvedimenti amministrativi attraverso i quali sono state dapprima avviate indagini di mercato fittizie e strumentali esclusivamente a fornire una mera parvenza di legalità e successivamente operati affidamenti diretti in favore di imprenditori preventivamente individuati dal Direttore Artistico e dall’Assessore alla Cultura;
Il terzo ruolo chiave è quello del funzionario dell’ufficio cultura e innovazione tecnologica del Comune di Fiumicino, quale responsabile del procedimento nella pressoché totalità delle procedure di affidamento che sono risultate essere il frutto di una collusione. È risultato in costante rapporto con il Direttore Artistico, a cui ha rivelato atti amministrativi teoricamente coperti da segreto e nei confronti del quale non ha esitato ad operare affidamenti dichiaratamente
illegali in favore degli imprenditori da lui prescelti. Tale disponibilità è risultata funzionale alle sue aspettative di carriera, bramoso di entrare nei ruoli della dirigenza.
Coinvolti vari esponenti politici del Comune di Fiumicino
Tra i politici coinvolti l’Assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Fiumicino, risultato in strettissimi rapporti con il Direttore Artistico ed assiduamente in contatto con lui per la pianificazione degli affidamenti dell’organizzazione degli eventi estivi. È risultato, secondo l’accusa, essere il punto di collegamento tra il Direttore Artistico e uno degli imprenditori beneficiari dell’attività collusiva;
Coinvolto inoltre l’Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Fiumicino. E’ il principale referente politico del Direttore Artistico con il quale si è fattivamente adoperato per parcellizzare artificiosamente l’importo per l’allestimento delle luminarie natalizie e pilotandone l’affidamento illegale in favore dell’imprenditore beneficiario della collusione. È risultato avere un peso politico considerevole in seno alla giunta ed una notevole influenza sull’apparato amministrativo che non ha esitato a spendere per ottenere provvedimenti amministrativi in favore di imprenditori compiacenti, distrarre risorse economiche dalle società municipalizzate per finalità ad esse estranee e colludere con gli esponenti della locale Pro Loco affinché fungessero da prestanome per l’assegnazione fittizia di finanziamenti.
Per la parte degli imprenditori beneficiari degli affidamenti. Numerose società e cooperative sono risultate le beneficiarie delle attività illecite degli esponenti amministrativi e politici sopra indicati.
La messa disposizione della funzione pubblica nelle mani di taluni imprenditori è stata costante nel tempo: periodo osservato 2024 -febbraio 2025; illegale spezzettamento degli appalti per evitare la gara comunitaria e gare farsa.
Affidamenti diretti senza gara e proroghe hanno garantito oligopoli imprenditoriali in cambio di visibilità amministrativa e politica. Pericolosa la commistione tra pubblico e privato, avendo assistito a funzionari comunali che hanno agito in nome e per conto delleimprese sociali coinvolte nell’esternalizzazione di taluni servizi
pubblici.
Le intercettazioni telefoniche e gli interrogatori di garanzia restituiscono un quadro fattuale di sistematico asservimento della funzione pubblica da parte di dirigenti, funzionari comunali e esponenti politici, con l’inserimento diretto di amici imprenditori nelle strutture comunali ai quali dare le anteprime sui bandi in fase di preparazione, sollecitandone la partecipazione e concordando modalità e tempi.
Corruzioni per l’esercizio della funzione e corruzioni per atti contrari ai doveri d’ufficio si sono susseguite nel tempo, sfociate anche in turbative d’asta, con lesione sia della legalità sia dell’imparzialità dell’azione amministrativa.
La gravità dei fatti è testimoniata a) dalle misure di custodia cautelare applicate dal Gip di Civitavecchia e, soprattutto, dalle prescrizioni a corredo che prevedono il controllo tramite dispositivi elettronici degli indagati e il divieto di comunicare con l’esterno, segno che il pericolo di reiterazione del fatto è attuale e concreto.
La gravita emerge inoltre dalle misure coercitive applicate che a seconda, dei casi impongono domicili coatti, segno dell’attuale e pericolosa rete di rapporti intessuti con “prenditori” più che imprenditori; c) dalle misure interdittive applicate, segno dell’elevata e concreta probabilità di continuare a delinquere se lasciati al loro posto pubblico e/o se legittimati a contrarre con la pubblica amministrazione.
Grave anche il ruolo apicale rivestito dai dipendenti pubblici infedeli, i settori inquinati (servizi culturali e produttivi) e le gravi modalità del fatto impongono il dovere di informare i cittadini del circondario di Civitavecchia, prevenendo fughe di notizie e spettacolarizzazioni dell’azione giudiziaria per garantire il loro diritto di cronaca attingendo a fonti ufficiali
Lo stato del procedimento penale in corso rilascia, comunque, sullo sfondo soggetti attinti da sola gravità indiziaria, taluni in stato di custodia cautelare domestica, altri domiciliati coattivamente, altri ancora sospesi dalla funzione pubblica esercitata, altri infine impediti a contrarre con le amministrazioni pubbliche, in attesa di sviluppare pienamente il loro diritto di difesa, impregiudicata la loro innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.