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Nove persone che per anni hanno intascato la pensione di familiari deceduti da tempo sono state scoperte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, nel corso di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Velletri e coordinate dal II Gruppo della Capitale, hanno inizialmente acquisito dall’I.N.P.S. i dati dei titolari di pensione (anzianità, vecchiaia, assegno sociale e invalidità), incrociandoli con le risultanze delle banche dati anagrafiche. In questo modo, sono risaliti a ventuno posizioni – tuttora aperte – intestate a soggetti deceduti anche da più di dieci anni, in mancanza di qualsivoglia comunicazione dell’avvenuto decesso all’ente previdenziale. Di queste, nove hanno riguardato l’appropriazione da parte di familiari delegati ad operare sui rapporti finanziari degli aventi diritto attraverso continui prelevamenti nel tempo, mentre, nei restanti dodici casi, i ratei sono confluiti nei conti correnti, rimasti “dormienti”, intestati ai beneficiari deceduti.  Durante l’operazione, un familiare di una delle persone scomparse è stato colto mentre riscuoteva la mensilità; inoltre, nel corso degli accertamenti, è stato individuato un dipendente di un ufficio postale che, ricorrendo a vari artifici, ha prelevato per tre anni la pensione di un cliente dell’agenzia, impossessandosi di una somma di oltre 80.000 euro.

Al termine delle complesse indagini, è stata appurata l’indebita erogazione di una somma di oltre 1,4 milioni di euro, dei quali oltre 900 mila subito recuperati dall’ente previdenziale, prelevandoli dai conti correnti “dormienti”. Ammonta, invece, a 170.000 euro il valore dei beni e delle disponibilità finanziarie che sono state sottoposte a sequestro preventivo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria ai fini della confisca cosiddetta “per equivalente”. L’attività investigativa messa in atto dalla Guardia di Finanza di Roma rientra nel più ampio dispositivo messo in campo dalla Guardia di Finanza di Roma a contrasto dei comportamenti illeciti che sottraggono risorse destinate alle fasce più bisognose della popolazione.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.