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Femminicidio a Castelnuovo di Porto: il marito confessa. Uccisa Lucia Felici

Felici

Femminicidio questa mattina a Castelnuovo di Porto. Ammazzata dal marito Lucia Felici.

Sulla morte della donna , nata nel 1948) e sposata con Carmine Alfano Carmine del 1941 il pubblico ministero del Gruppo Violenza di genere e ai danni delle donne sta svolgendo da stamani serrate indagini coadiuvato dai carabinieri della Compagnia di Bracciano e della Stazione di Castelnuovo di Porto. L’uomo è stato interrogato alla presenza del difensore e ha ammesso il fatto. Il pubblico ministero ha emesso decreto di fermo per omicidio aggravato. Sono in corso ulteriori indagini.

Sui gravi episodi di femminicidio degli ultimi giorno la Procura di Tivoli ha ritenuto opportuno diffondere una nota.

“Indipendentemente dai casi oggi trattati dalla Procura, occorre rappresentare che i frequenti femminicidi (Per l’ISTAT nel 2022, nell’ambito di relazioni, 106 donne uccise da uomini, 6 uomini uccisi da donne) avvengono quando ormai la Procura della Repubblica e la polizia giudiziaria non possono che accertare l’avvenuto delitto e perseguire il responsabile.

L’unico strumento preventivo rispetto ai femminicidi è quello di un’attenzione costante e adeguata da parte del “contesto”.

L’esperienza (e l’indagine svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio della XVIII legislatura ed anche il documento della Procura generale della Corte di Cassazione “Orientamenti in materia di violenza di genere del 3 maggio 2023 e del 9 gennaio 2024) dimostrano che spesso sono note soprattutto “al contesto” le violenze (fisiche, psicologiche, economiche), le modalità controllanti dell’uomo sulla donna – che precedono quasi sempre questo delitto
oltre alla separazione in atto o recente non accettata dall’uomo.
Tali circostanze se prontamente denunciate possono prevenire più gravi azioni, anche nell’interesse dello stesso autore. Familiari, amici, sanitari (medici di famiglia, pediatri, Pronto soccorsi, ecc.), colleghi di lavoro, ambiti associativi e istituzioni, quando non dotati di strumenti adeguati anche di carattere culturale, non colgono i segnali, che pure ci sono, perché, inconsapevolmente, possono tendere a ridimensionare, svalutare i fatti, scoraggiare le denunce delle persone offese, così creando un rischio per la vittima ed un clima di impunità per l’autore che, per questo, continua nelle sue condotte non ritenendole illecite, ma persino accettate socialmente.
E’, comunque, fondamentale rivolgersi, ai primi segnali, a un Centro Anti Violenza dotato di adeguate professionalità o a un avvocato specializzato in questa specifica e complessa materia (si ricorda che la legge prevede il pagamento del compenso a carico dello Stato), potendo così essere accompagnate nella denuncia e sostenute nel corso del processo penale (e spesso in quello civile di separazione) così da assicurare la doverosa tutela da parte delle istituzioni, oggi agevolata dalle leggi cd codice rosso (nn. 69/2019 e 168/2023).

La Direzione strategica della Asl Roma 4 esprime profondo dolore e si stringe alla comunità di Castelnuovo di Porto sconvolta dal tragico femminicidio avvenuto nelle scorse ore.
“È una tragedia che colpisce profondamente la comunità del nostro territorio. La Asl Roma 4 è al fianco delle donne e delle vittime di violenza con appositi percorsi e servizi di supporto e ascolto messi in piedi grazie alla collaborazione con le associazioni e le Procure di Civitavecchia e Tivoli. Ci stringiamo al dolore di questa comunità nella speranza che il lavoro di sensibilizzazione e informazione che la nostra azienda svolge sia di aiuto per le vittime e che possa aiutarle a denunciare e a chiedere sostegno” hanno dichiarato il Direttore Generale Roberto Di Cicco, e il Direttore Sanitario Simona Ursino.
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