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Fascisti a Bracciano

Il Fascismo cova sotto la cenere e quando può, quando tira il vento giusto, la fiamma riprende. E ora che il vento spira per i nostalgici fascisti il fuoco riprende e si riaccende tra istanze xenofobe, rigurgiti nazionalistici, intolleranza culturale. Anche nel piccolo si registra il fenomeno. Quando le condizioni non lo consentono i fascisti covano nell’ombra, si mettono la maschera, si adeguano. Ma quando il vento spira eccoli riprendere forza, pronti a reindossare la camicia nera tenuta nell’armadio. Nel microcosmo braccianese dove pure nessuno si era fatto scrupolo di adottare le leggi razziali i fascisti nel ventennio erano la massa. Si veda il filmato dell’Istituto Luce che registra una entusiastica partecipazione in piazza IV Novembre, in via Principe di Napoli, in via Agostino Fausti della popolazione. Dopo molti anni l’amministrazione di Enzo Negri è una delle prime a voler intitolare una piazza, o meglio un largo, al repubblichino Giorgio Almirante. L’intitolazione avvenne alla presenza della vedova, Donna Assunta, di fascisti dichiarati come Er Pecora, alias Teodoro Bontempo, e Gramazio. Tutti con la mano sul cuore. Tra i presenti anche l’attuale sindaco Armando Tondinelli che oggi dice di non essere più di destra.

Il fenomeno cresce anche nelle urne. Tanto che alle ultime politiche la candidata di Casa Pound, organizzazione marcatamente di destra, raccoglie a Bracciano  l’1,91 per cento con 192 voti.  Sui muri sempre più di frequente compaiono le svastiche. L’intolleranza cresce.

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