parata, Armiliato

Intervista a Fabio Armiliato, tenore tra i protagonisti domenica 5 maggio del concerto “Parata di stelle” ad Anguillara. In uscita la sua autobiografia “Una vita in canto”.

Per Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2024, la manifestazione ideata dalla Claudia Biadi Music Academy ed organizzata dal Comune di Anguillara, col contributo della Presidenza del Consiglio regionale del Lazio il 5 maggio alla chiesa Santa Maria Assunta nel centro storico anguillarino è in programma alle 19 “Parata di stelle”, evento con voci liriche d’eccezione: Amarilli Nizza, Eufemia Tufano, Paola Giovani, Lisadora Valenza e Fabio Armiliato, tenore di fama, che ci ha concesso una intervista.

Armiliato cosa l’ha guidata a intraprendere questa carriera?

La mia passione nasce grazie a mio padre che mi ha insegnato come ascoltare i dischi e soprattutto i cantanti. La prima voce che ho ascoltato è stata quella di Beniamino Gigli. Da quel momento mi sono innamorato della voce di tenore.
Mi sono iscritto al conservatorio e mi sono dedicato al perfezionamento per trasformare la mia passione in professione.

Ha recitato in un famoso film di Woody Allen. Come è stata questa esperienza?

È stata una di quelle esperienze che non si possono forse nemmeno pensare. Ho avuto la fortuna di crederci e di farla. Questa esperienza mi ha arricchito tantissimo dandomi una popolarità che purtroppo oggi, grazie solo all’opera lirica, non si può più avere come avveniva in  passato. Non mi fa piacere dirlo, ma è una realtà che dobbiamo guardare in faccia per capire quanto abbiamo abbandonato di sostenere, soprattutto nelle giovani generazioni ormai da decenni, questa nostra grande forma d’arte e di spettacolo.

Da quanto tempo si dedica a insegnamento e valorizzazione di giovani talenti?

Ho cominciato a insegnare poco alla volta cercando di conciliare questa attività col lavoro ma è una cosa che mi piace moltissimo. Soprattutto in ogni occasione ribadisco quanto sia importante aiutare i giovani soprattutto a innamorarsi dell’opera, a riappropriarsene come un bene incredibilmente straordinario sia di crescita individuale, ma anche potenzialmente di lavoro. Ricordiamoci che la lingua italiana si parla nel mondo per l’80 per cento ancora grazie all’opera lirica. Noi siamo responsabilizzati a doverla sempre insegnare bene e soprattutto a divulgarla il più possibile.

Sicuramente lei è una persona eclettica: canto, insegnamento, attore, nazionale cantanti di calcio, il tango. Ci sono altri interessi?

Quest’anno per me segna quarant’anni di carriera. Li celebro pubblicando la mia autobiografia “Una vita in canto” (L’Alchimia della Voce) per l’editore genovese De Ferrari. Sarà presentato al Salone del Libro di Torino il 9 maggio. L’ho scritto nel tempo raccontando – attraverso la mia esperienza, la mia carriera e tanti aneddoti – anche la storia del nostro Paese a cavallo dei due secoli. Ci sono riflessioni sulla vita, sul canto, sul mondo, sulle mode ed è stato uno strumento anche un po’ catartico per comunicare il mio pensiero su tanti aspetti della vita sociale e anche, perché no, per approfondire anche il periodo storico che stiamo vivendo, nel quale i valori stanno veramente venendo sempre meno.

Che futuro attende l’opera lirica?

Che futuro attende l’umanità? Mi viene da dire: se non ritroviamo rispetto per le tradizioni, cultura e radici siamo destinati a vedere tutto scomparire nell’oblio e nel nulla. La lirica è un’espressione meravigliosa dell’animo umano e per apprezzarla dobbiamo ritrovare la voglia di guardarci dentro e di vivere con maggiore rispetto reciproco e con la voglia di nuovo di confrontarsi: una parola che è stata purtroppo cancellata dal vocabolario del nostro tempo. Ma io sono ottimista. Credo che la forza del bello sarà una guida incredibile per riconquistare quella libertà della quale abbiamo veramente tanto bisogno.

“Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2024” ideata da Amarilli Nizza sta aggregando personalità di rilievo. Crede che questi eventi possano giovare a far diventare “grandi” anche questi territori?

Amarilli, grandissima amica e collega, sta facendo un lavoro straordinario e spero che possa andare avanti col sostegno delle realtà sul territorio. Credo che il nuovo nasca proprio da queste attività.

Conosce Anguillara e il lago di Bracciano?

Non conosco Anguillara e il lago di Bracciano e sono molto felice all’idea di venire a conoscere nuova realtà e di poterci magari ritornare ancora in futuro.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.