Giulia Spizzichino, ebrea romana segnata dallo sterminio nazista della sua famiglia, in questo lavoro cinematografico affronta i fantasmi del suo passato mezzo secolo più tardi, quando Erich Priebke, esecutore materiale della strage delle Fosse Ardeatine, viene rintracciato in Argentina.
In occasione della Giornata della Memoria di lunedì 27 gennaio la storia vera di Giulia Spizzichino rivive nel film tv “La farfalla impazzita” interpretata da Elena Sofia Ricci, con la regia di Kiko Rosati, che Rai 1 manda in onda mercoledì 29 gennaio in prima serata.
Ebrea romana, Giulia Spizzichino era solo una ragazzina quando nel 1944 perse ventisei dei suoi parenti, rastrellati dai nazisti e portati a morire ad Auschwitz e alle Fosse Ardeatine. Cinquant’anni dopo, quando l’esecutore materiale di quella strage, Erich Priebke, viene scovato in Argentina e potrebbe essere processato, Giulia è una donna aspra e dura, resa pietra e ghiaccio dalla tragedia che non riesce a dimenticare. La decisione di partecipare al risveglio dell’opinione
pubblica per chiedere l’estradizione di Priebke dall’Argentina e quella poi di testimoniare al processo proprio di fronte a lui, riaprono in lei quelle ferite che, con l’armatura che si era costruita negli anni, teneva nascoste, ma che sono ancora aperte e dolorose.
Interpreta Priebke l’attore JÜRGEN HEINRICH
Priebke: ex ufficiale nazista a Roma, considerato responsabile materiale della strage delle Fosse Ardeatine, dopo la guerra riesce a rifugiarsi in Argentina, dove vive indisturbato per quasi cinquant’anni fino a quando, un giornalista americano lo riconosce. Il suo articolo, mette in moto una richiesta di estradizione da parte dell’Italia che vuole processarlo.
Priebke si proclama innocente in quanto ritiene di aver soltanto fatto il suo dovere di soldato, obbedendo a un ordine. Cinquant’anni dopo, sul banco degli imputati, il suo sguardo fisso e inamovibile non è cambiato e mette a dura prova i testimoni costretti a raccontare le loro tragedie familiari di fronte a lui.