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Doppio Pedro Cano a Roma con “Teatros” e “Favoloso Calvino”

Pedro Cano, pittori

Pedro Cano: Uno dei più grandi pittori contemporanei e “anguillarino” d’adozione in mostra a Roma. Persa l’occasione per una sua casa museo ad Anguillara

E’ uno dei più grandi pittori spagnoli, ma è anche un anguillarino doc. Sono due le mostre in corso a Roma nelle quali sono esposte le opere di Pedro Cano, entrambe in prestigiose location. Il mondo di Pedro Cano si compone di evocazioni nelle quali i colori, spesso ad acquerello, compongono atmosfere senza tempo in una sorta di rievocazione dell’antico. Evocazioni a colori che riescono sempre a centrare l’animo di chi li guarda. Nella Sala Dalì dell’Instituto Cervantes di Roma a piazza Navona è stata inaugurata il 17 novembre “Teatros”.

Pedro Cano: omaggio a Giorgio Albertazzi

La mostra organizzata dalla Fundación Pedro Cano, a cura di Giorgio Pellegrini, propone un ciclo di sedici acquerelli di grande formato che raccontano altrettanti teatri dell’antichità classica. Sono frutto di osservazioni sul campo dell’artista, un omaggio alla grandezza dell’antichità. La mostra ospita anche dodici bozzetti originali dei costumi di «Memorie di Adriano», da lui realizzati per la pièce di Maurizio Scaparro, tratta dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar con protagonista Giorgio Albertazzi, andata in scena a Villa Adriana per la prima volta il 31 luglio 1989 e poi ripresa da molti teatri. Presente al vernissage Pedro Cano con poche parole si è detto onorato di essere ospitato in una delle più grandi istituzioni culturali e ha salutato con trasporto e calore gli amici intervenuti tra i quali i tanti anguillarini che lo hanno accolto come un fratello nel suo lungo soggiorno sul lago di Bracciano.

Alle Scuderie del Quirinale con “Favoloso Calvino”

L’estro di Pedro Cano è anche protagonista di un’altra prestigiosa mostra “Favoloso Calvino” che alle Scuderie del Quirinale celebra il genio di Italo Calvino, nel centenario della nascita. Un’altro fortunato ciclo realizzato dal “pintor” sulle “città invisibili” immaginate dallo scrittore.

L’Anguillara che Pedro Cano ha vissuto è stata quella fervida degli anni Settanta/Ottanta in un tessuto urbano, quello  del borgo affacciato sul lago, fatto di piccoli negozi, di botteghe artigiane, di bar frequentati, di fortunati esperimenti artistici. Un Anguillara solidale che appare scomparsa come non c’è più la casa dell’artista che avrebbe potuto diventare, semmai ci fossero stati amministratori illuminati, una splendida casa museo volta a custodire l’arte di uno dei maestri della pittura oggi più celebri con opere agli Uffizi, ai Musei Vaticani e al Moma di New York. L’ennesima occasione persa per il territorio.

Graziarosa Villani

 

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