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Disastro Lago di Bracciano: oggi nuova udienza. Il Comitato ribadisce urgenza interventi per ridare acqua al bacino

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Udienza oggi a Civitavecchia per il processo che vede alla sbarra per disastro ambientale relativo all’abbassamento del livello del lago di Bracciano nel 2017 i membri del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato 2. Ascoltati rappresentanti del Nucleo Operativo Ecologico in relazione all’operato dell’epoca. Nel corso della prossima udienza fissata per l’8 aprile 2025 alle ore 15 verranno ascoltati i testimoni di parte civile tra i quali quelli del Comitato Difesa Lago di Bracciano rappresentato, pro bono dagli avvocati Francesco Falconi e Simone Calvigioni. Il Comitato auspica che il procedimento si concluda al più presto in modo che venga scongiurata ogni ipotesi di prescrizione dei reati. Si appella nuovamente al ministero dell’Ambiente, unico ente accreditato a farlo, a chiedere il risarcimento.

In risposta agli allarmismi in atto sul territorio, il Comitato conferma la propria contrarietà al tentativo di Acea di riprendere le captazioni allo scopo di testare la tenuta dell’acquedotto. Sottolinea inoltre che ad oggi nessun investimento serio è stato fatto per prevenire situazioni di crisi. Per tale ragione il Comitato rilancia la proposta di mettere in campo un intervento in grado di riportare al lago, dopo gli opportuni trattamenti, l’acqua derivante dal depuratore Cobis e che oggi viene immessa nel fiume Arrone e di là al mare. Un importante studio di David Rossi del Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR-IRSA), mette in evidenza che il recupero è molto lento. Dal 2015 il lago ha riguadagnato solo 62 centimetri dei 198 persi (livello minimo registrato l’11 novembre 2017). Quando, inoltre,  l’indice Standardized Precipitation Index è negativo, come è avvenuto di recente, il lago fatica a recuperare acqua rischiando di tornare ai livelli critici del 2017. Per escludere che dal 14 settembre 2017 non siano stati fatti prelievi il Comitato ha avviato un procedimento di accesso agli atti. Il Comitato chiede investimenti nel recupero delle perdite, nella implementazione della separazione delle acque chiare e delle acque scure all’interno dei territori ricadenti nel bacino imbrifero e nel già citato progetto di riportare al lago l’acqua depurata dal Cobis dopo opportuno trattamento.

Allo scopo di informare la cittadinanza, il Comitato inoltre organizzerà a breve un convegno nel corso del quale, con interventi di esperti, verrà fatto il punto della situazione e formulate proposte per gestire la risorsa lago a breve e a lungo termine.

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