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Diocesi: ieri celebrazione chiusura Anno Santo a Civita Castellana

celebrazione

Domenica 28 dicembre nella prestigiosa cornice della Cattedrale di SantaMaria Maggiore a Civita Castellana, alle ore 17.30 con il solenne pontificale, presieduto dal Vescovo Marco Salvi, si è chiuso nella Diocesi l’Anno Santo 2025.

È stato un anno di grazia, indetto da papa Francesco, di felice memoria, il 9 maggio 2024, all’insegna della speranza, che non delude “Spes non confundit” (Rm 5, 5). Il vescovo nell’omelia ha ricordato i principali momenti vissuti dalla Diocesi di Civita Castellana in questo Giubileo: il Pellegrinaggio diocesano a Roma, culminato con la celebrazione eucaristica, nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura; l’inaugurazione di nuove sedi per l’accoglienza delle fragilità umane a Bracciano e a Pian Paradiso; l’acquisizione da parte della Diocesi dell’antico monastero di S. Maria del Carmine, destinato a diventare sede della Casa del Clero, ma anche di altre attività diocesane; il pellegrinaggio di varie parrocchie e confraternite, di categorie, di associazioni e di movimenti ecclesiali.

Di notevole impatto  è stata la Giornata Mondiale della Gioventù, in occasione della quale migliaia di giovani hanno percorso le strade della nostra Diocesi, alla quale il Signore ha donato alcune vocazioni, che stanno crescendo sia nel Centro Vocazionale Diocesano, sia nel Seminario di Viterbo.

“L’anno giubilare – inoltre, ha sottolineato il Vescovo – ci ha colmati di passione missionaria: non fare di più, ma fare meglio e, soprattutto, farlo insieme”, nello stile sinodale, inaugurato da papa Francesco. Il vescovo ha sottolineato come: “Il credente non opera stancamente, con poca convinzione, bensì con passione e slancio, divenendo sale della terra, luce del mondo. Non è un profeta di sventura, ma portatore di ottimismo contagioso”.

Riguardo alla famiglia, ricorrendo domenica 28 dicembre la festa della Santa Famiglia, il Vescovo ha ricordato che nella famiglia: “[…] partecipiamo all’intimità di Dio, alla sua natura e sostanza di essere trinitario”, in una continua relazione di amore. La solenne celebrazione ha visto un’ampia partecipazione di fedeli e di autorità civili e militari, oltre a numerosi sacerdoti, convenuti da ogni parrocchia della Diocesi.

Il saluto del vescovo ai sindaci del territorio
Un momento del rito
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