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Cordiano Docet. Ma i sindaci non imparano

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Ora che l’attento studioso arriva alla pensione il territorio sabatino rimane orfano di una fonte di conoscenza archeologica importante

Un professore va in pensione e sul lago di Bracciano la ricerca archeologica potrebbe subire uno stop dannoso riportando indietro la conoscenza del territorio di decenni. E’ stato un appello accorato quello di Giuseppe Cordiano, docente dell’Università di Siena, all’incontro del 28 settembre a Bracciano, nella chiesa del Riposo, sede dell’associazione Forum Clodii. Un incontro per sottolineare il traguardo raggiunto da uno dei progetti archeologici portati avanti nel territorio: “Sabatia Stagna”. Tre grandi volumi oltre a numerose pubblicazioni monografiche. Un percorso iniziato in modo pionieristico con l’associazione La Spinosa di Mario Dolci, Settimio Cecconi ed altri. Davanti ad un pubblico attento tra i quali i sindaci di Bracciano e Trevignano, Crocicchi e Maciucchi (Anguillara non pervenuta), Cordiano ha detto chiaro e tondo: “io me ne vado in pensione”. Se nessuno dovesse raccogliere il testimone in termini di organizzazione, contributi ed altro il grande progetto potrebbe fermarsi e il lavoro perso potrebbe andare perduto. Eh sì perché in venti anni, lavorando l’estate, Cordiano ha fatto quello che la Soprintendenza competente non ha fatto. Mentre la seconda lasciava ai privati tesori archeologici come la villa detta dell’imperatore Claudio, le Mura di Santo Stefano ad Anguillara, Vicarello alle società cinesi a Bracciano, Cordiano ha portato al grande pubblico, attraverso ricerche sul campo, una dettagliata fotografia del territorio in epoca romana e non solo. Oltre 22 ville censite già appartenute a patrizi romani finite sott’acqua per l’improvviso innalzamento del lago poco dopo il 60 d.C., una ricostruzione finora mai vista della villa dell’imperatore Domiziano a Vicarello, la ricostruzione degli impianti di pesca della matrona Rutilia Polla ad Anguillara, il luogo del martirio in riva al lago dei protomartiri Macario, Marciano e Stratoclinio lungo la Settevene – Palo rinvenendo tracce di agape, i banchetti devozionali. Ce n’è di materiale. Ma del grande progetto di musealizzazione all’aperto da lui auspicato rimangono solo le pannellature realizzate al sito di Vigna Orsini al km 17 della Settevene Palo con il sostegno e il contributo del Consorzio Lago di Bracciano ai tempi di Rolando Luciani. “Mettetevi almeno in rete” è stato il grido accorato del professor Cordiano che questa volta non le ha mandate a dire. Il territorio del lago di Bracciano detiene importanti ricchezze archeologiche che non vengono valorizzate. Anzi. In passato a Trevignano importanti necropoli etrusche sono finite sotto il cemento di lottizzazioni edilizie. A Bracciano il caput aquae dell’acquedotto Traiano al confine tra Manziana e Bracciano non è nemmeno visitabile. Cordiano docet. Ma in pochi imparano. Senza di lui il territorio perde una risorsa preziosa, uno studioso attento, un fine divulgatore. E tutto il territorio del lago di Bracciano, ora che andrà in pensione, perderà una fonte di conoscenza, una visione di fondo dell’intero comprensorio sabatino.

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