Il giorno 17 corrente ebbe luogo a Frascati il congressi dei contadini del Lazio.
Vi hanno aderito le università agrarie dei seguenti paesi Anguillara Sabazia, Ariccia, Bracciano, Bagnorea, Barbarano Romano, Corneto Tarquinia, Civitavecchia, Castelnuovo di Porto, Casape, Calcutta, Bassiano, Ceccano Frascati, Formello, Filacciano, Frascati, C.A. Grottaferrata, Leprignano, Lariano, Mandela, Mentana, Montalto di Castro, Montorio Romano Monte Rosi, Monte Compatri, Morlupo, Marino (SA e Lega), Nazzano Romano, Nettuno, Ostia, Palestrina, Riano, Rocca Priora, Rocca Massima. Rocca di Papa, Stazzano, Scrofano, Sant’Oreste, San Felice Circeo, Trevignano Terracina; ed i Municipi di: Albano, Barbarano, Grottaferrata, Castelnuovo di Porto, Ceccano, Frascati, Monterotondo, Oriolo Romano, Palestrina, Rocca Priora, Rocca Massima, Terracina, Trevignano Romano; la Consociazione agraria di Frascati, la Società operaia di Marino; il deputato del collegio on. Valenzani (Domenico? ndr), l’Unione ferrovieri dello Stato (sezione di Roma), la Federazione regionale delle opere cattoliche del Lazio, ecc.
Fu presentato il seguente ordine del giorno: «i rappresentanti delle Università agrarie ed altre istituzioni agricole della provincia di Roma riunite in convegno in Frascati il 17 settembre 1916 in seguito alla relazione del Presidente ed alla discussione sui vari argomenti posti all ordine del giorno, fa voti:
1° che il Governo accogliendo le richieste degli agricoltori voglia sollecitamente con apposito decreto luogotenenziale provvedere alla concessione permanente di terreni da semina nelle località dove se ne appalesi il bisogno e vi siano agricoltori disposti a coltivarne per intensificare la produzione delle derrate alimentari di prima necessità e che la terra possa essere consegnata in tempo utile ai coltivatori;
2° che al più presto i latifondi non solo dell’Agro Romano ma di tutta l’Italia con apposite disposizioni di legge siano ricondotti alla funzione economico-sociale che la proprietà fondiaria deve avere in uno Stato moderno, sopra tutto allo scopo di creare migliori condizioni di vita ai lavoratori dei campi;
3° che non venga ulteriormente protratta la presentazione del progetto di legge sugli usi civici e domini collettivi, statuendo il principio che le affrancazioni debbono di norma farsi a beneficio delle popolazioni rurali le quali provvedono alla razionale e intensiva lavorazione delle terre;
4° che con la stessa o con altra legge si provveda un migliore assetto tecnico e amministrativo delle Università agrarie perchè meglio possano rispondere al loro alto fine economico e sociale;
5° che venga ripresentata senza ulteriore indugio e con opportune modificazioni alla approvazione la legge sulle commutazioni delle prestazioni fondiarie o corrisposte che è di una importanza non meno vitale nel Lazio e le altre provincie dello Stato pontificio;
6° che con opportuni temperamenti si estendano alle terre di spettanza delle Università agrarie le disposizioni per la bonifica dell Agro Romano, e specialmente le pratiche che riguardano le borgate rurali;
7° che la stessa legge portante il riordinamento dei domini collettivi contenga disposizioni che valgåno sorgere una Federazione di tutte le Università agrarie allo scopo sopratutto di mettere in valore i patrimoni delle Università stesse e porle in condizione di trovare più facilmente i capitali occorrenti al loro funzionamento mercè la creazione di uno speciale istituto di credito;
8° che le Università agrarie sieno sottratte ai vincoli della tutela delle prefetture essendo ben sufficiente quella del Ministero dell’agricoltura».
Dopo avervi apportati lievi modifiche l’ordine del giorno è stato approvato ad unanimità.