L’Ente Palio dei Borgia da oltre venticinque anni organizza a Nepi, in provincia di Viterbo, il Palio dei Borgia facendo rivivere lo splendido borgo all’epoca rinascimentale, attraverso due protagoniste assolute: la celebre Lucrezia Borgia, signora di Nepi che vi soggiornò nel 1500, e l’antica rivalità, mai sopita, delle quattro contrade: San Biagio, La Rocca, Santa Maria e Santa Croce www.paliodeiborgianepi.it.
I festeggiamenti per la XXVI edizione si apriranno il 28 maggio 2022 e termineranno il 19 giugno, tra le numerose manifestazioni, conferenze e mostre è prevista anche l’attribuzione del premio per il Concorso nazionale di pasticceria a tema storico: “Il dolce di Lucrezia” volto alla creazione di un dolce rinascimentale ispirato alla figura di Lucrezia Borgia. L’Ente Palio dei Borgia da tempo coltivava l’ipotesi di un concorso gastronomico in tema, a partire dall’idea lanciata da Piero Brunetti, rettore storico dell’ente recentemente scomparso, per celebrare la permanenza a Nepi di una delle figure più controverse ed affascinanti del
Rinascimento. Idea sulla quale ha lavorato l’Ente Palio avvalendosi della collaborazione della dottoressa Sandra Ianni, storica della gastronomia e saggista, allo scopo di individuare un dolce commemorativo del borgo nepesino che possa venir diffuso, in futuro, sul territorio unitamente al logo, appositamente creato, e ad una brochure volta a ricordare l’evento.
Lucrezia Borgia (Subiaco 1480 – Ferrara 1519) nobildonna italiana di origini spagnole figlia naturale, poi legittimata, di papa
Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, e di Vannozza Cattanei, fu una delle figure più controverse e affascinanti del Rinascimento.
Sposò appena tredicenne Giovanni Sforza, conte di Pesaro, da cui ottenne l’annullamento del matrimonio e pertanto, furono decise
per lei nel 1498, le nozze con Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie e principe di Salerno.
Nel 1499 Lucrezia venne nominata dal pontefice governatrice di Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera, Sassoferrato, Visso, Gualdo, Bettona, Trevi, Bevagna, Montefalco, San Gemini ed Abbazia di Ferentillo. Dopo la morte, inaspettata e violenta, del marito Alfonso venne inviata il 31 agosto 1500 alla Rocca di Nepi, di cui era signora, per trascorrere in un luogo sicuro il periodo di lutto e dove rimase, forse, fino alla primavera dell’anno successivo. Nel 1502 Lucrezia raggiungerà a Ferrara il suo terzo marito Alfonso I d’Este, futuro duca di Ferrara, Modena e Reggio, a cui darà ben sette figli e dove acquisì fama di abile governatrice e accorta diplomatica, oltreché di attiva mecenate. Qualità non comuni a dispetto di quanti hanno voluto infangare la sua figura dipingendola come donna di facili costumi, avvelenatrice e protagonista di leggende nere come emerge dalla descrizione del personaggio nella tragedia di Victor Hugo e nell’opera di Gaetano Donizetti. Fortunatamente si assiste oggi ad una rilettura della figura di Lucrezia Borgia che ne evidenzia innegabili qualità nonché, come afferma la storica del costume, Elisabetta Gnignera, Lucrezia costituì, tra l’altro, una vera e propria icona di stile, capace di influenzare gusti e dettare mode attraverso i suoi personali vezzi nel vestire, insomma anche una influencer si direbbe oggi.