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“Giù le mani dal lago di Bracciano”, la battaglia legale non si ferma. Acea Ato 2 non demorde e nonostante i vertici della multinazionale dell’acqua del 2017 (Paolo Saccani Tolmino ed altri) siano sotto processo al Tribunale di Civitavecchia per disastro ambientale tentano ora di forzare la mano e di tornare in questo modo a captare acqua da un bacino ancora provato dai danni provocati. 

L’8 aprile scorso al processo è stata la volta dei testimoni delle parti lese. Ascoltati in particolare il geologo Alessandro Mecali e la ricercatrice Sara Taviani oggi in forze all’Autorità di Bacino del Tevere e dell’Agro Romano. 

Dalle loro dichiarazioni è emersa chiara la responsabilità dell’azienda dell’acqua per il repentino abbassamento del livello del lago. 

Mentre la prossima udienza del procedimento penale nel corso della quale verranno tra gli altri ascoltati i ricercatori Giampietro Casasanta e Mattia Azzella, testimoni del Comitato, è stata fissata per il 17 giugno, il 16 aprile prossimo il Tribunale  Superiore delle Acque Pubbliche tornerà ad occuparsi del lago di Bracciano. 

Acea Ato 2 ha infatti fatto ricorso per chiedere l’annullamento della nota del Parco di Bracciano-Martignano che esclude nuove captazioni finalizzate a valutare l’efficacia degli impianti di adduzione almeno finché il livello del lago non sia tornato allo zero idrometrico individuato dal parco stesso e finché non siano riversate nel lago le acque provenienti dall’acquedotto Traiano. 

Da accertamenti infatti è emerso che nonostante la concessione dell’epoca ricomprenda anche questa storica modalità di adduzione ad oggi essa non risulta impiegata. 

“Appare chiaro – commenta Graziarosa Villani, presidente del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale di Bracciano-Martignano – che con la presentazione dell’esposto ha dato via nel 2017 alla vertenza ambientale, che in tutti questi anni Acea Ato 2 non ha fatto investimenti per tutelare una risorsa idrica d’emergenza come il lago di Bracciano. Piuttosto che mettere in campo know how e soldi per investimenti sulla rete idrica colabrodo e per il recupero delle acque si preoccupa solo di tornare a prelevare da un bene ambientale già danneggiato sul quale si fonda l’economia dei tre paesi lacustri”.

“Dopo la diffida inviata tempestivamente da parte nostra di non dare seguito alla richiesta di nuove captazioni – aggiunge la battaglia prosegue –  il Comitato per il tramite dei suoi legali, Francesco Falconi e Simone Calvigioni, sarà presente anche all’udienza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sempre e solo a tutela del lago di Bracciano”.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.