La strategia del mangiar bene tra etica, salute e sociologia di Cibo Futuro.
“La filosofia dietro Cibo Futuro è riportare al centro dell’attenzione il cibo, non solo perché è alimentazione, non solo perché è piacere. Certo, c’é anche la questione di ciò che noi possiamo fare per contribuire alla salute del nostro corpo, e per rispettare la natura. Ma mettere il “cibo al centro della vita” significa attivare un meccanismo virtuoso, significa attivare, condividere e approfondire cultura, convivialità, pratiche rispettose dell’ambiente, esperienze formative ”.
Angelo Fanton è presidente di Cibo Futuro, una associazione importante che promuove la cultura del cibo muovendosi tra cultura gastronomica, etica ambientalista e attenzione alla società.
“Abbiamo capito che il cibo al centro è anche uno strumento per riuscire a ricostruire alcune cose che abbiamo perso ad esempio l’attenzione alle scelte come valore assoluto. Sentire mamme responsabili della salute dei figli dire “io non ho tempo per fare la spesa bene, per leggere le etichette” quando è fondamentale, sentire gente che dice “Noi mangiamo separati” quando mangiare insieme attorno a una tavola è fondamentale, per una famiglia, per una società ed è perfino riconosciuto scientificamente come elemento di benessere.
Cibo Futuro cerca di comunicare anche e sopratutto con i meno abbienti e i meno acculturati, perché sapere come cosa mangiare e come fare. La cultura del cibo è fondamentale ma va condivisa. Significa imparare a fare delle scelte in funzione delle conseguenze per la nostra vita. Significa non avere imposizioni da un sistema distributivo il cui primo interesse non é la nostra salute, il nostro bene. Ma se io scelgo ho coscienza del cibo e quindi della mia vita.
Operate a livello nazionale. Quali sono i progetti nel Lazio?
“Nel Lazio abbiamo un importantissimo progetto Chef Futuro che coinvolge la formazione integrata agli allievi degli istituti alberghieri, perché loro saranno i futuri cuochi, saranno coloro che faranno le scelte di cui si parlava. E’ necessario che abbiano la possibilità di porsi il problema dell’etica professionale. Un’altra questione è quella del rispetto del sapere e della necessità di continuare ad imparare. Viviamo un momento in cui l’arroganza del non sapere sembra avere la meglio ma questo non ce lo possiamo permettere . Noi cerchiamo di aiutare i ragazzi a capire.
Come vede la tendenza alla contaminazione culturale anche nei cibi?
La contaminazione culturale è assolutamente un bene, perché anche la nostra storia nasce dalla contaminazione. L’Impero Romano è stato un esempio di grande capacità di attrarre la contaminazione, e la forza dei Romani è stata quella di rispettare la diversità e di incamerarla nel loro sapere. Pensate, i Romani usavano ventiquattro spezie, noi ne usiamo quattro. É questo afflusso di antiche usanze e gusti, che ci dà la possibilità di mangiare cose diverse, di conoscere punti di vista diversi, di abitudini diverse nel rispetto dell’individuo. Non dimentichiamo che la contaminazione oltre che inevitabile è importante: é l’evoluzione che ce lo insegna. Naturalmente va gestita.
Se dovesse scegliere un cibo solo a emblema di Cibo Futuro?
Sceglierei la categoria meravigliosa, dei cibi tradizionali vegetariani italiani.
Credo che fare un hamburger vegetariano sia una stupidaggine. Possiamo mangiarci un carciofo alla romana, ma anche un hummus che viene dalla Siria e che è un meraviglioso piatto. Qual’è la differenza? Che lo devi saper fare. Quindi di nuovo è la cultura della gastronomia che è importante, che ti permette di mangiare proteine, mangiando tutto quello che devi mangiare. Io non sono vegetariano ma noi dobbiamo andare inevitabilmente verso la cultura vegetariana.
Cosa state preparando a Santa Marinella?
Stiamo preparando il “Villaggio del Mangiare Bene”: è l’incontro con i ristoratori locali che prepareranno cibi che li caratterizzano utilizzando alcuni dei prodotti Dop e Igp del paniere della Regione Lazio. Chi verrà da noi potrà assaggiare questi prodotti, ma anche l’elaborato di questi prodotti. Ci saranno due importanti circuiti ciclistici molto interessanti. I loro frequentatori potranno visitare siti archeologici e fermarsi in alcune stazioni a degustare del buon cibo.