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Chiusura Fl3: la posizione dell’Osservatorio sui Trasporti

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In merito alla chiusura per tutto il periodo estivo all’assemblea promossa dal Pd ad Anguillara come Osservatorio Regionale sui Trasporti abbiamo ripetuto, assieme ai nostri associati del Comitato Pendolari FL3 Roma -Bracciano-Viterbo (col Presidente Stefano Fabbri che ha anche dettagliato all’assemblea una serie di proposte già inviate alla Regione) che ci pare proprio strano che non si possa fare né una chiusura “a scacchiera” né si possa lavorare di notte, ma che per tre mesi si debba chiudere tutta la linea quando lavorazioni analoghe altrove sono state fatte in tempi ben minori. Ed incidentalmente che, dopo la catastrofica scorsa estate, nessuno degli aggiornamenti sui risultati dello studio in corso tra Ferrovie e Politecnico riguardo alla famosa usura dei bordini promessa è mai stato fornito.

Inoltre abbiamo ricordato per bocca di Maurizio Mazzoni del nostro Comitato Tecnico – Scientifico come la legge preveda che le modalità di esecuzione di un’opera siano riviste quando le situazioni al contorno lo richiedano.

Per quanto riguarda il raddoppio, pur non ritenendo che né i raddoppi soprattutto parziali (come neanche l’ERTMS) siano la panacea indispensabile a far funzionare una ferrovia, questo s’ha da fare, primo perché le promesse vanno mantenute, secondo perché fino a Bracciano ce n’è il vantaggio, secondo perché un centro di interscambio come quello progettato a Vigna di Valle serve, come servirebbe su tutta la rete. 

Ma, nonostante le assicurazioni dell’estate 2022 da parte dell’allora assessore regionale, il progetto in cui si tenesse conto delle osservazioni del Ministero dell’Ambiente e del Comune di Anguillara in sede di VIA, o non è stato fatto (nonostante la presenza di un commissario governativo ad hoc, peraltro anche lui proveniente da RFI) o non è stato sufficiente. Ovviamente, contemporaneamente serve ripristinare i punti di scambio soppressi negli anni in ossequio al paradigma della “rete snella”, potenziare i deviatoi che consentano ai treni di entrare in stazione a maggiori velocità ed in contemporanea, di ripotenziare le stazioni indebolite dal comando a distanza come Capranica.

 

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