teatro-danza

“Chiunque tu sia” al Ferento TeatroFestival con uno spettacolo di teatro-danza in scena il 3 luglio.

Una danza che accoglie, un gesto che unisce, un’occasione per tornare umani. Un’esperienza artistica che è anche preghiera silenziosa per un mondo più presente, più aperto, più vero. In prima nazionale

Due palchi nella stessa suggestiva area archeologica, a pochi chilometri da Viterbo, per ospitare tutti gli appuntamenti della stagione 2025, organizzata dal Consorzio Teatro Tuscia, sotto la direzione artistica di Patrizia Natale. Dal 2 luglio al 18 agosto 2025, 15 spettacoli all’interno del Teatro Romano e 10 nell’area delle Antiche Terme, per un’offerta che abbraccia e coinvolge ogni ambito artistico.

Chiunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, quando desideri con tutto te stesso qualunque cosa, quello è il momento in cui l’universo intero si dispone affinché tu riesca a realizzarlo”.

Così diceva Hermann Hesse ed è proprio questo suo pensiero alla base dello spettacolo.

L’eccellenza della danza e del teatro, che si uniscono a canto e musica per dare vita a un suggestivo spettacolo teatrale con cui esprimere il legame ineludibile tra madre e figlio, tra vita presente e vita che verrà, emblematica esperienza di condivisione dell’essere che sacrifica la propria individualità per assumere la scelta di procreare nuova vita, e nutrirla, e crescerla, e tutelarla.

Un viaggio che, attraverso la storia delle donne bibliche Sarah e Miriam, ripropone il senso e il valore della madre, di tutte le madri.

Un tragitto che procede attraverso una formula magica ripetuta, quasi una preghiera verso lo sconosciuto, l’ignoto, un mantra di fiducia verso l’altro, una esortazione a continuare nella ricerca e nell’esplorazione del proprio animo: “Chiunque tu sia”.

I disegni della vita sono una visione misteriosa e sconfinata che non è concesso all’uomo di scorgere, perché vi si perderebbe. “Chiunque tu sia” è un pensiero, un leitmotiv ricorrente nel sacro, nell’arte e nella filosofia che non indica una resa a chiunque, ma esprime l’azione di accogliere e conoscere l’altro. È la fiducia smisurata e l’augurio segreto di ogni madre al nascituro.

Uno spettacolo pensato e ideato per essere realizzato in teatro e spazi e luoghi non convenzionali, con un ensemble di dieci interpreti di eccezione – tra attori, cantanti e danzatori – per offrire ed esprimere la storia straordinaria della Madre.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.