Ma quali motivazioni? Sulla bocciatura del piano di rientro il sindaco-addetto stampa Armando Tondinelli mira a mischiare le carte per darsi più tempo prima del tutti a casa generale
Non si tratterebbe di una sentenza ma di una decisione. La sezione ha scritto come dal sindaco stesso confermato che il piano è stato ritenuto “non congruo ai fini del riequilibrio finanziario dell’ente”. La notizia è stata diffusa mentre il paese era fermo per l’estremo saluto al consigliere Salvatore Ferretti.
Ci sarebbero, a quanto si è potuto apprendere, trenta giorni di tempo entro i quali il Comune di Bracciano può apportare miglioramenti al piano. Altrimenti scatta l’obbligo di adempiere a quanto deciso dal Viminale, che, generalmente, se non riscontra margini di miglioramento, scioglie baracca e burattini e dichiara il dissesto e nomina il commissario straordinario. L’assessore civitavecchiese al Bilancio Sergio Osimo dovrà rinunciare alle ferie e darsi un bel da fare.
Il 4 maggio scorso la Sezione Regionale di Controllo per il Lazio concedeva 20 giorni di tempo per l’acquisizione di nuova documentazione.
Lungo l’elenco stilato. “Risulta di conseguenza necessario rendere noto a questa Sezione: • l’importo delle passività latenti e la relativa composizione; • l’esito della riconciliazione dei crediti/debiti con la medesima società al 31/12/2015 e al 31/12/2016, con asseverazione degli organi di revisione; • in ogni caso, l’importo delle fatture tuttora inevase nei confronti della Bracciano Ambiente e dei crediti della società verso il Comune iscritti nel bilancio della società al 31/21/2015; • i criteri e i parametri sulla base dei quali è stato quantificato il fondo passività potenziali e il fondo rischi nel rendiconto 2015. – Andamenti di cassa Si chiede di compilare il prospetto 3.1 – Andamenti di cassa di cui allo schema istruttorio allegato alle linee guida approvate dalla Sezione delle Autonomie (delibera n. 16/SEZAUT/2012/INPR) aggiornato con i dati del 2017, considerato che nel piano è stato riportato altro prospetto non contenente tutti gli elementi necessari alla valutazione della situazione di cassa. In particolare occorre fornire i dati della gestione aggiornata delle entrate a specifica destinazione, con riguardo alla necessaria ricostituzione dei vincoli di cassa, come già peraltro rilevato da questa Sezione. – Analisi degli equilibri di bilancio Occorre, per quanto concerne la parte corrente del bilancio, che sia trasmessa la tabella del trend storico della riscossione delle entrate da condono edilizio, permessi a costruire e recuperi tributari e le tabelle riepilogative concernenti l’analisi delle principali aree tributarie nell’ultimo triennio (2014 – 2015 – 2016) con indicazioni ove disponibili anche del 2017. – Risultato di amministrazione I dati riportati nel piano sul risultato di amministrazione 2016 utilizzando (sebbene solo in parte) le tabelle di cui alle linee guida della Sezione delle Autonomie, predisposte in data anteriore alle novità introdotte per gli Enti locali dal decreto legislativo n. 118 del 2011, necessitano di un’integrazione con ulteriori elementi. Tali elementi, seppure in possesso di questa Sezione, devono essere posti a sistema nel piano di riequilibrio al fine di evidenziare il risultato di amministrazione disponibile, conteggiando vincoli e accantonamenti. I dati riportati nel prospetto di ripiano del disavanzo di amministrazione (punto 2 della sezione seconda del piano), pur tenendo conto del risultato di amministrazione conteggiato secondo i principi contabili dell’armonizzazione, non appaiono esaustivi in particolare nella parte relativa proprio al risultato di amministrazione e scontano la sovrapposizione degli esiti del riaccertamento straordinario dei residui e delle previsioni del piano. 9 – Debiti fuori bilancio e passività potenziali Con particolare riferimento alle passività potenziali, si rileva che nell’ambito dei pareri resi il Collegio dei Revisori ha segnalato: sul bilancio di previsione 2016-2018 (cfr. pag. 7) “dalle comunicazioni ricevute risultano debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare”; sul rendiconto 2016 (cfr. pag. 28) “dopo la chiusura dell’esercizio ed entro la data di formazione dello schema di rendiconto sono stati segnalati debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento”; sul bilancio di previsione 2017-2019 (cfr. pag. 7) “dalle comunicazioni ricevute risultano debiti fuori bilancio da riconoscere e passività potenziali probabili”. Al riguardo occorre che l’Amministrazione renda una puntuale ed aggiornata ricognizione di tali potenziali passività asseverate dall’Organo di revisione. – Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE) Si chiede all’Amministrazione di fornire i dati del FCDE e della relativa movimentazione a partire dal riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, con particolare riguardo ai crediti nei confronti degli organismi partecipati di cui alle richiamate delibere della Sezione. – Misure di risanamento previste In merito al recupero delle somme a carico del concessionario Cerin srl si chiede un aggiornamento sugli esiti del ricorso ex articolo 700 c.p.c. Ulteriore aggiornamento si chiede in ordine alle dismissioni immobiliari in particolare “se siano state attivate le procedure, disciplinate nel Regolamento comunale per le alienazioni, per l’avvio di una trattativa privata finalizzata all’alienazione del locale commerciale”. Con riferimento alle entrate che, nelle previsioni del piano, contribuiscono al risanamento del bilancio dell’Ente, si chiede di rendere noti i criteri sulla base dei quali è stata effettuata la programmazione dei relativi accertamenti negli esercizi del riequilibrio (anche in considerazione dell’andamento in diminuzione del periodo precedente) e di dare conto dei relativi andamenti degli accertamenti e delle riscossioni negli esercizi 2016 e 2017”.
Il 24 maggio si dava una proroga fino al 20 giugno. In particolare si precisava che sulla base della documentazione acquisita, ritenuto necessario assicurare la completezza dell’istruttoria, non essendo presenti, allo stato degli atti tutti gli elementi idonei a valutare la congruenza ai fini del riequilibrio del piano presentato dall’Ente, riservata ogni ulteriore pronuncia interlocutoria, nonché definitiva, in ordine all’approvazione ovvero al diniego del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, delibera nell’ambito dei propri poteri istruttori e cognitivi in ordine alla necessità grave; di acquisizione di elementi come in parte motiva. Proroga su istanza di parte. Un mese dopo la bocciatura.