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Canale Monterano: sul passaggio in corso dell’acqua ad Acea Ato 2 parla ex sindaco Angelo Stefani

Angelo Stefani, lei è stato uno dei sindaci che si sono battuti affinché il servizio idrico restasse al comune di Canale Monterano, tant’è che è stato promotore di un ricorso al Tar, di un ricorso in appello al Consiglio di Stato. Ciò per essere coerente con i propri principi e con l’esito del referendum sull’acqua. Canale Monterano, da quanto si può apprendere, si appresta ora a passare tutto ad Acea Ato 2.

Sono fermamente convinto che un bene primario come l’acqua debba rimanere nella disponibilità dell’amministrazione pubblica e non possa essere trattato come mezzo di lucro per arricchire, a discapito delle popolazioni, società per azioni o multinazionali. Siamo stati chiamati per esprimere il nostro pensiero sull’acqua pubblica con un referendum popolare e mi sembra che la maggioranza degli italiani si sia espressa a favore della gestione pubblica, forse questo è sfuggito al legislatore nazionale e regionale.

Canale Monterano, con alcuni altri Comuni del Lazio, ha promosso un ricorso contro la Regione Lazio, prima al TAR e successivamente al Consiglio di Stato, ricorsi prontamente rigettati.

Da quanto si apprende sommessamente Canale Monterano consegna ora il servizio idrico ad Acea Ato 2. Mi risulta che di questo passaggio l’attuale Amministrazione non ne abbia mai fatto menzione nelle sedute di Consiglio Comunale, tramite gli organi di stampa o sui social network, dove per l’ordinario e per mettersi in bella mostra è molto attiva. D’altronde era un atto dovuto e inevitabile, ci diranno!

Ma le minacce e le diffide le abbiamo sempre ricevute anche noi in passato, eppure abbiamo resistito!

Personalmente avrei lottato, lottato e lottato con tutte le mie forze per cercare soluzioni diverse dall’atto dovuto.

 

Come giudica l’atteggiamento al riguardo della giunta Bettarelli?

Lascio i giudizi ai miei concittadini.

 

In una riunione della Commissione regionale   è stata in qualche modo prevista una moratoria. Qual è stato il ruolo, in base alla sua esperienza, della Regione Lazio in questa vicenda?

Non potendo partecipare, come minoranza consiliare, ai tavoli di discussione istituzionali e poiché a Canale Monterano non viene convocato un Consiglio Comunale da oltre quattro mesi, abbiamo potuto apprendere gli ultimi sviluppi solo dagli organi di stampa e dalle determine degli uffici tecnici pubblicate sull’Albo Pretorio Comunale. Ci risulta che sia il Sindaco di Ladispoli Grando (a capo di una giunta di centro-destra) che il Consigliere Regionale del PD Emiliano Minucci, hanno affermato pubblicamente che si può ancora provare a resistere. Tanto è vero che Ladispoli non ha ancora  ceduto il suo S.I.I. ad ACEA Ato 2.

Dalle determine dell’Ufficio Tecnico di Canale Monterano apprendiamo invece, con amarezza, che il nostro comune già nella primavera del 2017 ha avviato il trasferimento del nostro sistema idrico ad ACEA Ato 2, esprimendo chiara volontà di uniformarsi a quanto stabilito dalla sentenza. Altro, purtroppo, non sappiamo poiché alle nostre richieste di accesso agli atti non sono state mai date  risposte.

 

Quali sono gli interventi da voi predisposti sia in termini di ammodernamento della rete idrica comunale che degli impianti di depurazione?

Nel periodo del mandato particolare attenzione è stata rivolta agli impianti di adduzione idrica, sono stati sostituiti diversi tratti dell’acquedotto comunale con nuove condutture maggiorate in funzione della maggior richiesta e in previsione di incremento della popolazione. Sono stati installati compensatori di pressione per assicurare la continuità dell’erogazione di acqua in diverse zone con criticità come i Prati Lunghi e il Giglio.  È  stato predisposto e  presentato un progetto per la miscelazione delle acque provenienti dai Pozzi dei Casalini  con quelle dell’acquedotto della Palombara con l’intento di abbattere i valori dell’arsenico senza ricorrere a costosi e inopportuni filtraggi.  Per quanto attiene gli impianti di depurazione bisogna dire che è stato, da subito,  messo in atto un piano di sistemazione delle due stazioni di depurazione di Trocchi e Tobia con l’installazione di lampade u.v. , filtraggi mediante prodotti naturali come la zeolite, installazione di condotte per l’areazione forzata e un’attenta e continua manutenzione trattandosi di impianti datati e con tante criticità. Per ultimo è stato richiesto un prestito alla Cassa Depositi e  Prestiti per la realizzazione di un impianto di filtraggio di ultima generazione: il progetto predisposto ed autorizzato sarebbe partito nell’estate del 2016 ma con le elezioni del maggio 2016 è sopraggiunta una nuova Amministrazione che solo in questo ultimo periodo ha, in previsione del passaggio ad Acea, effettuato i lavori.

 

Quali pensa saranno le conseguenze per le famiglie canalesi?

Sicuramente un aumento delle tariffe con il conseguente maggiore onere economico e i disagi per i tempi di attesa per nuovi allacci o per la dismissione di vecchie utenze.

 

In sede di conferenza dei sindaci di Acea Ato 2 da sindaco ha avanzato spesso proposte e proteste. Quali in particolare?

Durante il mio mandato ho sempre partecipato alla conferenza dei sindaci e soprattutto ho ascoltato le tantissime proteste dei sindaci che avevano trasferito la gestione ad Acea: mai uno che avesse espresso compiacimento per le opere e per i servizi forniti!

Secondo lei sulla questione l’amministrazione Bettarelli indirà assemblee pubbliche per discutere dell’argomento?

Credo che se l’Amministrazione del Sindaco Bettarelli era intenzionata alla discussione pubblica sul passaggio alla gestione privata di un bene primario come l’acqua avrebbe dovuto attivarsi già da tempo. Invece apprendiamo che il Sindaco è impegnato ormai da mesi a perfezionare il passaggio ad ACEA Ato 2, senza informare minimamente né i cittadini né il Consiglio Comunale. A giochi fatti, indire assemblee pubbliche sarebbe abbastanza inutile.

Cosa si sente di dire ai cittadini?

Amarezza personale e del Gruppo Consiliare “Liberi Indipendenti Uniti” per come si sia ostacolata la conoscenza di una problematica che investe l’intera collettività.

Graziarosa Villani

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