“Quattro figlie”, “From Ground Zero” e “No Other Land”. Direttamente dal MedFilm Festival dedicato al dialogo interculturale tra le due sponde del Mediterraneo arrivano a Bracciano tre importanti film che verranno proiettati, ad ingresso libero, nell’ambito della rassegna promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bracciano fino al 25 maggio al Teatro del Lago Delia Scala “Intuizioni di Primavera, Teatro, Cinema, Musica, Danza La rassegna che non si rassegna”.
Le proiezioni hanno inizio alle ore 21
Il 9 MAGGIO 2025 è la volta del documentario “Quattro figlie” che ha vinto l’Oeil d’Or al Festival di Cannes 2023, è stato candidato all’Oscar, agli European Film Awards, ha vinto un premio ai César.
E’ un film che si racconta a partire dalla sua stessa gestazione: comincia con un’attrice che si trucca e che indossa il velo guardandosi allo specchio preparandosi a cointerpretare Olfa, la protagonista-narratrice del doc., madre lavoratrice che ha allevato da sola quattro figlie femmine. Le minori, Eya e Tayssir, sono presenti, mentre delle maggiori, Rahma e Ghofrane, vedremo solo i ritratti incorniciati senza saperne di più fino alla fine del film.
Olfa, Eya e Tayssir portano la loro testimonianza e interpretano se stesse. Le sorelle maggiori Rahma e Ghofrane sono assenti, hanno lasciato la Tunisia nel 2015 per andare a combattere in Libia, si sono schierate dal lato oscuro della forza, il lato dello Stato Islamico, non si sono più voltate indietro e sono state arrestate. Sono interpretate da attrici.
Les filles d’Olfa mette letteralmente in scena un dolore ereditato come una maledizione, come una violenza che si trasmette inesorabilmente di madre in figlia. Una trasmissione che fa eco a un intero sistema di oppressione, di cui le donne, qualche volta, sono tragicamente complici. La regista finirà per dirci cosa ne è stato di Rahma e Ghofrane entrando bruscamente nella cronaca con estratti di telegiornali che raccontano la radicalizzazione delle due ragazze e evocano i demoni del terrorismo. Lo psicodramma volge in film dossier riportandoci a una società misogina che sacrifica le sue sorelle.
Il 10 MAGGIO 2025 è la volta del film FROM GROUND ZERO di Registi vari
Palestina, Francia, Qatar, Giordania, Emirati Arabi Uniti, 2024 | 112 minuti
Una raccolta di cortometraggi avviata dal regista palestinese Rashid Masharawi, in risposta agli eventi seguiti agli attacchi del 7 ottobre 2023. Il progetto riunisce 22 filmmaker di Gaza, offrendo una prospettiva multipla sulle difficoltà quotidiane, le speranze e le aspettative degli abitanti della Striscia.I cortometraggi, compresi tra i 3 e i 6 minuti, sono Selfie, No Signal, Sorry Cinema, Flashback, Echo, All is Fine, Soft Skin, Charm, The Teacher, A School Day, Overload, Hell’s Heaven, 24 Hours, Jad and Natalie, Recycling, Taxi Wanissa, Offerings, No, Farah and Myriam, Fragments, Out of Frame e Awakening.
L’11 MAGGIO 2025 arriva al Teatro Delia Scala “No other Land” premiato con l’oscar 2025 come miglior documentario.
Diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal, racconta del villaggio Masafer Yatta dove le forze di difesa israeliana avrebbero voluto costruire un poligono di tiro. Il regista palestinese Hamdan Ballal al suo rientro il 25 marzo scorso è stato aggredito, arrestato da forze israliane e poi rilasciato, segno che il messaggio di convivenza e di pace tra israeliani e palestinesi, in pieno conflitto armato, risulta inaccettabile da più parti.
Norvegia, Palestina, 2024 | 96′
Basel Adra è un giovane attivista palestinese di Masafer Yatta che lotta fin dall’infanzia contro l’espulsione di massa della sua comunità da parte di Israele. Ogni giorno Basel documenta l’erosione graduale di Masafer Yatta: i soldati distruggono le case delle famiglie in quello che è il più grande atto di trasferimento forzato mai realizzato nella Cisgiordania occupata. Quando incrocia il suo cammino con Yuval, giornalista israeliano che si unisce alla sua lotta, i due combattono contro l’espulsione per oltre mezzo decennio. Il loro legame complesso è segnato dall’estrema disuguaglianza: Basel vive sotto una brutale occupazione militare, Yuval è libero e senza restrizioni. Questo film, realizzato da un collettivo palestinese-israeliano di quattro giovani attivisti, è stato co-creato durante i momenti più bui e spaventosi della regione, come atto di resistenza creativa all’apartheid e di ricerca di un percorso verso l’uguaglianza e la giustizia.
(nella foto una scena di No Other Land)