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Bracciano: Tondinelli se la prende anche con i morti. Parenti diffidati a manutenere i loculi entro tre mesi. Altrimenti le salme “livellate” all’ossario comunale

Non c’è pace a Bracciano, nemmeno per i morti. Nella sua infaticabile produzione di ordinanze il sindaco Armando Tondinelli, in pieno agosto, prende di mira decine di defunti tumulati nel campo santo di Bracciano pressato dalla ditta Eureka srl che ha avuto l’affidamento della concessione dei servizi cimiteriali e intima i parenti concessionari di effettuare lavori di manutenzione entro tre mesi (sei se residenti all’estero) pena la decadenza della concessione del loculo e il trasferimento delle salme all’ossario o cinerario.

Il tutto giustificato, secondo quanto riportato nell’ordinanza, dalla pericolosità. Questa volta, con l’ordinanza n. 34, non si ricorre all’abusata privacy in barba ad una sorta di diritto all’oblio dei defunti. Tanto più per i parenti esposti a riprovazione per non avuto avuto cura delle spoglie dei propri cari.

Ma tant’è. Del resto al primo posto del piano triennale opere pubbliche compare proprio la realizzazione dei loculi. Le sepolture sotto accusa sono quelle del settore A, riquadro 1 Lato 5A e Lato 5B del cimitero di via Udino Bombieri.

Braccianesi d’altri tempi esposti agli strali di una amministrazione che tratta le loro spoglie come fossero barche da rimuovere dall’arenile.

Defunti accomunati dalla casuale tumulazione nel settore A. La livella della morte, ma più la scure tondinelliana, li accomuna oggi ad uno stesso destino post mortem.

Contro il provvedimento si può fare ricorso amministrativo al Prefetto entro 30 giorni dalla notifica, oltre che ricorso al Tar del Lazio entro 60 giorni o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.

 

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