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Bracciano Si dimette l’assessore al Bilancio Sergio Osimo. Claudio Gentili: “dimissioni Tondinelli sempre più urgenti”

Il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli sempre più solo. Se ne va, con le dimissioni rassegnate questa mattina, anche l’assessore Sergio Osimo delegato al Bilancio. L’ex amministratore come il suo precedente omologo si è trincerato dietro i “motivi personali” ma si tratta in realtà del diverbio che si è aperto nel corso della seduta consiliare di lunedì a margine della discussione sul ricorso da presentare alla Sezione Riunite della Corte dei Conti avverso la bocciatura del Piano di Riequilibro. Lo strappo sarebbe avvenuto sui tempi a disposizione per il ricorso. Quello che è chiaro è che l’amministrazione Tondinelli governa oggi, e non si sa ancora per quanto tempo ancora, con una giunta ben diversa da quella prospettata agli elettori. Via il vicesindaco Gianfranco Rinaldi, via l’ex assessore alla Cultura Elena Felluca, via l’ex assessore Alessandro Bonura che ha guidato la contabilità dell’ente nei primi mesi, via l’ex assessore ai Lavori Pubblici Remigio Marini. Via purtroppo anche il consigliere Salvatore Ferretti. Tondinelli ha invece tirato dentro l’ex presidente del Consiglio comunale Luca Testini e il maresciallo della Finanza Giovanni Bentivoglio, già autore delle indagini recenti avvenute a Bracciano. Osimo percepiva per la cronaca oltre all’indennità anche un rimborso spese perché residente a Civitavecchia. Il suo operato da assessore, a dire il vero, è stato stigmatizzato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti. La Corte dei Conti, nel provvedimento di bocciatura del Piano di Riequilibrio  parla di “diffuso disordine”, di “scarsa attendibilità dell’apprezzamento della massa passiva e delle misure previste per garantire il risanamento”. Su Cerin, ovvero la società già concessionaria che si sarebbe intascata i tributi locali, e le alienazioni il Comune “non ha fatto altro – dice la Corte – che confermare le difficoltà di concretizzazione”. Su Cerin si osserva inoltre che la delibera di mandato al legale è stata data solo nell’aprile 2017.  Il Consiglio comunale del Comune di Bracciano, nella seduta di ieri, ha approvato comunque l’atto di indirizzo che dà mandato alla Giunta comunale  di produrre ricorso avverso la deliberazione della Corte dei Conti con la quale è stato bocciato il piano di riequilibrio finanziario approvato  dallo stesso Consiglio in data 12 settembre 2016. Hanno votato a favore i 9 consiglieri di maggioranza (su 12) presenti in aula, ed hanno espresso voto contrario tutti e cinque i consiglieri di minoranza. I Consiglieri di minoranza Marco Tellaroli, Alessandro Persiano, Claudio Gentili, Chiara Mango e Donato Mauro, hanno espresso contrarietà, anche in ragione del fatto che il Consiglio comunale è stato convocato con urgenza, quando invece il termine per la presentazione del ricorso scade il 29 settembre.  Ma le dimissioni di Osimo presentate ieri aprono ora nuovi scenari. “Ancora una volta Tondinelli è stato sfiduciato dai suoi stessi uomini. E’ evidente che – ha commentato sulle dimissioni in un post Facebook il consigliere Claudio Gentili di Per un’altra Bracciano – l’amministrazione è in affanno. Una situazione che sta portando Bracciano al collasso. Le dimissioni di un sindaco rimasto ormai solo si fanno sempre più urgenti. Bracciano ha necessità di buon governo e soprattutto, di ritrovare se stessa. Le continue lacerazioni hanno provato ogni spirito di comunità e soffocato ogni opportunità di rilancio economico-sociale”. “Ormai – ha sottolineato qualche giorno fa la consigliera Chiara Mango in un articolo – sono più due anni che l’amministrazione Tondinelli è al governo della città e il bilancio è pessimo. La filastrocca che “è colpa di quelli di prima” non regge davvero più. Per il bene dei cittadini, rimboccatevi le maniche perché siete al governo e dovete iniziare a prendervi le vostre responsabilità. Quanto ancora i cittadini dovranno aspettare prima di sentirvi parlare di quello che avete fatto per loro? La chiusura di tutti i locali comunali è rappresentativa e sintomatica della condizione critica in cui versa il nostro paese e sembra davvero che agli amministratori interessi poco”.

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