“Ma quale caso Vannini?”. Troppo comodo da certi ambienti buttarla in caciara per sminuire le responsabilità dell’amministrazione e motivare le dimissioni odierne dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bracciano Giovanni Bentivoglio con il suo “presunto” coinvolgimento nel caso dell’omicidio di Marco Vannini.
La verità è che Armando Tondinelli il sindaco di Bracciano è sempre più solo, che la sua amministrazione perde pezzi di continuo e lo stato di Bracciano è sotto gli occhi di tutti.
In esclusiva a Ecolagodibracciano.it Giovanni Bentivoglio affida le sue considerazioni sulla esperienza di amministratore. Il maresciallo di Finanza autore di alcune indagini nei confronti dell’ex giunta di Giuliano Sala su esposti presentati dallo stesso Tondinelli se ne va con il rammarico: “Pensavo si potesse fare di più”.
“Da tempo non prendevo parte alle giunte. Ho preferito – aggiunge Bentivoglio – seguire gli appalti del cimitero che sono sempre insidiosi, la sicurezza nelle scuole e il depuratore di Castel Giuliano”.
Nel giorno delle proprie dimissioni Giovanni Bentivoglio ci tiene ai ringraziamenti.
“Ringrazio indistintamente tutto il personale dipendente con il quale ho avuto rapporti umani straordinari e dai quali ho ricevuto professionalità e affetto. Loro sono e saranno il vero motore del Comune. Alla stessa stregua saluto i componenti della giunta e i consiglieri comunali di maggioranza ma anche e soprattutto quelli di opposizione per la loro lealtà nei miei confronti anche in presenza di diversità di vedute politiche, laddove la sana opposizione deve fungere da motore e da cane da guardia dell’azione amministrativa stessa. È inutile fare l’elenco delle cose fatte seppur nelle limitatissime possibilità economiche, e ne sono state fatte, senza pubblicizzazioni, perché non bisogna guardare a ciò che si è fatto ma a quanto, ed è tantissimo, ancora c è da fare. Invito le forze sane di questo paese – afferma ancora Bentivoglio – a terminare questa contrapposizione che dura da troppo tempo e che ha diviso una cittadinanza che in questi tempi così oscuri e privi di certezze invece avrebbe bisogno di unità di intenti e non di strumentalizzazioni che spesso sono create ad arte al fine di dividere la parte sana della società e di favorire potenti gruppi di potere. Per questo motivo, se posso permettermi, Bracciano ha bisogno di persone motivate, serene, possibilmente giovani, preparate amministrativamente e che abbiano idee chiare e positive e proiettate sul futuro. Grazie a tutti. Io ho dato tutto quello che avevo di testa e di cuore e il mio unico rammarico sta nel non essere riuscito a fare di più”.
Hanno influito sulla decisioni anche alcune questioni familiari tra cui le condizioni di salute de padre ormai molto in là con gli anni.
“Chi scrive qualcosa di diverso sulle mie dimissioni è in malafede” aggiunge ancora l’assessore dimissionario.
“Assolutamente no – ribadisce – con il caso Vannini io non c entro. Ho già riferito al pubblico ministero. L’audio diffuso senza la mia autorizzazione era riferito ad una notizia che circolava da tempo e ho detto semplicemente a Vannicola che poteva chiedere alla procura un atto istruttorio. Detto questo è assurdo avere dei problemi per un audio privato. Ma ne ho viste tante – conclude Bentivoglio – che non mi preoccupo più…”.
L’elenco degli ex assessori del “governo” Tondinelli, con le dimissioni si allunga: Alessandro Bonura, Sergio Osimo, l’ex vicesindaco Gianfranco Rinaldi, l’ex assessora Elena Felluca, l’ex assessore ai Lavori Pubblici Remigio Marini, ed oggi l’assessore Giovanni Bentivoglio.
“C’eravamo tanto amati…”
Graziarosa Villani