Il disavanzo che grava sulle casse comunali ammonta a oltre sei milioni e mezzo di euro, e non cinque e mezzo come all’epoca dichiarato dal Comune di Bracciano. I giudici contabili si sono espressi così: oltre a ciò, hanno respinto il Piano di Riequilibrio dell’Amministrazione comunale, poiché hanno ritenute non congrue le misure adottate per risanare i debiti. Il caso potrebbe avere gravi conseguenze: il Comune, infatti, rischia concretamente il dissesto finanziario.

Il 10 settembre 2016, in una nota giornalistica, il sindaco di Bracciano dichiarò che i Consiglieri di minoranza facevano “cattiva informazione e disinformazione”, li tacciò d’incompetenza e di riferire “inesattezze alla cittadinanza”. Noi sostenevamo che non erano state rispettate le linee guida elaborate dalla Corte dei Conti, né il requisito di legge riguardante l’esigibilità dei crediti, né che si sarebbero concretizzate (facile da prevedere, per noi “incompetenti”) le vendite dei beni patrimoniali dell’Ente.

Abbiamo poi continuato a sollevare obiezioni per due anni: abbiamo ripetuto che si sarebbe giunti ad una bocciatura secca del piano e che sarebbe stato necessario altro approccio. L’abbiamo ripetuto in ogni occasione in cui si discuteva il bilancio e la situazione finanziaria del Comune di Bracciano. Queste sono oggi le conclusioni della magistratura contabile:

Ricordiamo con rammarico e affinché serva da monito che Il provvedimento passò con i voti della maggioranza e dell’allora consigliere di minoranza e oggi vicesindaco, Luca Testini: contrari tutti gli altri.

La valutazione della Sezione Regionale di controllo è a dir poco severa nei confronti dell’Amministrazione in generale. Le durissime parole della Corte dei Conti certificano (purtroppo) che tutto quello che abbiamo ripetuto per anni era la sacrosanta verità, non sproloqui di “incompetenti”. La Corte evidenzia infatti che la stesura dei documenti presenta un diffuso disordine, che ha concorso a una non chiara rappresentazione della gestione contabile e finanziaria, e che tale situazione non è stata risolta neppure a seguito delle pronunce della magistratura contabile susseguitesi negli anni: questo denota chiaramente una pessima gestione amministrativa.

Entrando nel dettaglio della pronuncia della Corte dei Conti emerge che, in buona sostanza, il disavanzo di amministrazione da ripianare e da porre a carico del nuovo bilancio è di 6.559.369,43 euro, e non quella indicata dall’Amministrazione in carica di 5.557.968,23. Un tentativo di farsi uno “sconticino” di circa un milione di Euro sul buco da ripianare?

Alcuni punti salienti dell’analisi che ha portato alla bocciatura riguardano: la bassa capacità di riscossione dell’Ente, che dal primo gennaio al 31 ottobre 2017 si attesterebbe ad una percentuale del 22,7%; i debiti fuori bilancio, che evidenziano dichiarazioni discordanti tra quanto indicato sul Piano nel 2016 e le relazioni per gli esercizi 2016 ÷ 2017; la gestione dei residui, che crescono in maniera considerevole tra il 2015 e il 2017, riducendo le probabilità di realizzazione degli obiettivi previsti con il Piano medesimo.

Un punto ulteriore, che noi sollevammo già a settembre 2016 quando il piano fu portato in Consiglio, riguarda il recupero di 1.300.000,00 Euro dalla Cerin S.r.l., ex società affidataria della riscossione delle entrate. L’Ente aveva provveduto a inserire tale somma a credito nel Piano di rientro, a copertura del debito. Ma il recupero di questa somma, si prospetta ormai altamente incerto, sempre più simile ad un credito di dubbia esigibilità, che non avrebbe dovuto (perché non si poteva per legge) essere posto a copertura dei debiti.

Ancora: per “La Bracciano Ambiente, attraverso la non attuazione del Piano concordatario approvato dal commissario prefettizio, non è stata sfruttata una delle possibili alternative al fallimento”. Da sottolineare inoltre le osservazioni rinvenute nella stesura della delibera Corte dei Conti, riguardante la non corrispondenza dei debiti tra i due Enti.

Non convincono la Corte dei Conti nemmeno le ipotizzate vendite degli immobili, visto che, diversamente da quanto previsto nel cronoprogramma del Piano di riequilibrio finanziario, non sono state ancora neppure avviate le procedure per la trattativa privata, finalizzata almeno all’alienazione del locale commerciale.

In sede istruttoria, “l’Amministrazione Tondinelli” non ha fatto altro che confermare le difficoltà di concretizzazione di tali leve economiche.

P.Q.M.

In ragione delle considerazioni sopra indicate la Sezione Regione di controllo per il Lazio, Delibera di non approvare il Piano di riequilibrio finanziario, avendo valutato lo stesso non congruo ai fini del riequilibrio.

 

La deliberazione è stata trasmessa dalla Corte dei Conti al Presidente del Consiglio Comunale, che avrà il compito di informare i Consiglieri, al Sindaco, all’Organo di revisione del Comune di Bracciano, al Ministero dell’Interno e al Prefetto di Roma.

La Corte dei Conti si è espressa in base all’art. 243 quater comma 3 del Tuel, valutando il piano non congruente ai fini del riequilibrio, e deliberando il diniego all’approvazione.

Infine, alla scadenza della sospensione succitata, sarà il Prefetto che assegnerà al Consiglio Comunale il compito di esprimersi, entro 20 giorni, sul dissesto finanziario dell’Ente.

Come Consiglieri di minoranza ci siamo sempre battuti, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, affinché l’Amministrazione prendesse una strada diversa. Ma non è possibile governare dalla minoranza, e ci dispiace dover oggi recepire ed informare i Cittadini del fallimento amministrativo del Comune.

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Il danno arrecato alla Città è enorme, sia in termini economici che di immagine; e se questo danno fosse riconducibile a comportamenti individuali, i responsabili lo dovranno risarcire.

Sono anni che lanciamo avvertimenti, ma la protervia e l’arroganza dei nostri “amministratori” li ha portati a rispondere sempre con facile ironia e falsi stupori.

All’epoca ci hanno riso in faccia: oggi tacciono in un assordante silenzio, mentre si aggrappano disperatamente alle loro poltrone. Proprio il Sindaco in persona, appena un mese fa, annunciava baldanzoso alla cittadinanza che la sua Amministrazione aveva dimezzato il debito, facendo credere a tutti che i conti stavano tornando in regola, promettendo  addirittura di abbassare le tasse.

Ma i Cittadini liberi, che amano veramente questo Paese, conoscono bene la realtà. Sono essi i veri salassati giorno dopo giorno, afflitti dalla carenza di servizi, che con tasse e tributi pagano sulla propria pelle perché considerati il “pantalone” della loro incapacità. Ecco perché siamo fermamente convinti che, sotto il profilo politico sociale, questa sia un’amministrazione abusiva non più legittimata a governare.

Invitiamo il Sindaco a sussulto di coscienza e di dimostrare di avere almeno un poco a cuore il futuro di Bracciano, presentando al consiglio comunale le proprie irrevocabili dimissioni.

La deliberazione della Corte dei Conti è disponibile all’indirizzo: https://goo.gl/frjwcV .

 

I Consiglieri di minoranza M5S Marco Tellaroli e Alessandro Persiano

e Lista Civica Donato Mauro

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.