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Bracciano: nuovo legale per il caso Cerin

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Nominato Riccardo Massimo Piccioni. Società al centro dell’operazione Cornucopia della Finanza in Puglia

A Bari la Finanza l’ha chiamata operazione Cornucopia, a Bracciano ha significato un ammanco dalle casse comunali di circa un milione e 800 mila euro ancora da recuperare. Protagonista la Cerin srl incaricata nel 2010 di procedere al recupero delle evasioni di Ici e Tarsu, un contratto prorogato a luglio 2015 e poi revocato in regime di autotutela a febbraio 2016 dopo l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bitonto. La giunta comunale aveva dato in un primo tempo incarico all’avvocato Giampaolo Scotti di promuovere azioni giudiziarie nei confronti della Cerin srl, ma dopo la comunicazione del legale riguardante la propria indisponibilità il 25 ottobre 2016, l’11 novembre la giunta comunale ha incaricato un nuovo legale a seguire la questione individuandolo tra coloro che hanno presentato l’iscrizione all’Albo degli Avvocati del Comune di Bracciano il cui termine per la presentazione delle domande è scaduto il 7 novembre scorso. In sostituzione di Scotti è stato così individuato l’avvocato Riccardo Massimo Piccioni che secondo delibera di incarico ha una “particolare esperienza nei giudizi di diritto tributario ed esecuzioni mobiliari ed immobiliari”. Così oltre la questione pendente del fallimento della Bracciano Ambiente, la vicenda contribuisce alla sofferenza delle finanze comunali. Bracciano è finita nella rete, assieme ad altri Comuni (tra gli altri Modugno, Grumo Appula, Santeramo, Binetto, Torrito, Massafra, Mesagne, Ascoli Satriano, Montecastrilli, Melendugno, Francavilla, Populi, Ururi, Ciriè, Bisignano, Mariglianella, Pecognaga, Gazzaniga). Sono stati raggiunti dall’accusa di peculato Giuseppe Donato Colapinto e Mario Colapinto. Ai due sono stati sequestrati beni immobili tra cui un complesso a Bari denominati Istituto Pontificio delle Maestre Pie Filippini. Secondo la Finanza, Giuseppe Donato Colapinto, amministratore delegato Cerin e suo figlio Mario, amministratore della Siart srl, hanno posto in essere negli anni 2012/2014, articolate operazioni societarie e finanziarie – tra aumenti di capitale, scissioni, diverse assegnazioni del ramo d’azienda, scissioni, fusioni per incorporazioni – mirate al progressivo azzeramento del patrimonio e delle risorse Cerin. La Finanza in una nota ha parlato di illecite operazioni eseguite dalla Cerin mediante drenaggio/appropriazione di risorse di pertinenza degli enti comunali, in favore della Siart srl. Sono nate due nuove società, la Tributi Service srl e la Siart Immobiliare srl, entrambe partecipate ed amministrate da Mario Colapinto alle quali sono stati trasferiti, rispettivamente, il patrimonio immobiliare residuo di Cerin srl e i contratti in essere e il patrimonio Siart srl. A Bitonto si è calcolato che una somma di oltre tre milioni di lire riscossa dai contribuenti non è stato riversato nelle casse comunali. A Bracciano la questione si presenta complessa visto che la Cerin srl ha mostrato un atteggiamento resistente. Ha rivendicato ad esempio “una presunta illegittimità dell’interruzione del rapporto contrattuale”.

Graziarosa Villani

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