Cicero pro domo sua. Tondinelli cambia le leggi a suo uso e consumo. Il caso dell’affidamento dell’”Incarico di implementazione delle Attività di Informazione e Comunicazione Istituzionale ai sensi della Legge 7 Giugno 2000, n.150″ risulta emblematico. In sostanza si tenta di riscrivere la legge 150 del 2000 a piacimento, affidando un incarico da 6mila euro più Iva.
Con la delibera di giunta comunale n. 299 del 14 dicembre 2018 si dispone di individuare quale incaricato per lo svolgimento di tale servizio la ITALIA MEDIA PROMOTION Srls, con sede in Campobasso, Contrada Colle delle Alpi, snc, che ha richiesto, con nota acquisita al protocollo lo stesso giorno al n.42367, per le attività inerenti la comunicazione istituzionale di questo Ente, un compenso onnicomprensivo di € 1.000,00 oltre IVA su base mensile.
Se è vero infatti che si può affidare l’incarico intuitu personae e quindi avvalendosi dalla fattispecie prevista dall’articolo 7 della legge in fatto di “portavoce” è pur vero che dalla lettura attenta dell’articolo – (Art. 7. (Portavoce) 1. L’organo di vertice dell’amministrazione pubblica può essere coadiuvato da un portavoce, anche esterno all’amministrazione, con compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione. Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche. 2. Al portavoce è attribuita una indennità determinata dall’organo di vertice nei limiti delle risorse disponibili appositamente iscritte in bilancio da ciascuna amministrazione per le medesime finalità) – si evince che non potrebbe trattarsi di una società bensì di una persona in carne ed ossa che dovrebbe a questo punto astenersi dal lavorare, per la durata dell’incarico, nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche.
Ma la delibera fa riferimento anche alla stesura di comunicati. Allora in tal caso si tratterebbe di un ufficio stampa che ai sensi della articolo della citata legge dovrebbe prevedere l’affidamento dell’incarico a giornalisti iscritti all’ordine dei giornalisti o nell’elenco pubblicisti o nell’elenco professionisti. Ma questo non è il caso né di Ivan Galea, né della moglie Chiara Rai che si è data negli ultimi tempi un gran da fare ad intervistare nei fine settimana gli amministratori locali del territorio. Se infatti si consulta il database dell’ordine dei giornalisti per quanto riguarda gli iscritti (http://www.odg.it/elenco-iscritti) inserendo i nomi citati di Galea e Rai non compare alcun iscritto, né nell’elenco professionisti né in quello pubblicisti e in nessun ordine regionale d’Italia. E’ evidente quindi che non potendo fare comunicati perché questa funzione spetta solo a persone iscritte all’ordine, Galea, quale amministratore unico della società, farà solo il portavoce, in tal caso avrebbe dovuto essere indicato personalmente. Non sappiamo se in carenza dell’iscrizione all’ordine Galea Potrà probabilmente scrivere dei post sui social essendo lautamente pagato con mille euro più Iva (ma la partita Iva in delibera non compare) a titolo di rimborso spese al mese. Se avessero voluto dare un incarico ad una società la procedura comparativa sarebbe richiesta.
Ma così è. Tondinelli docet. L’incarico è affidato per sei mesi a partire da gennaio 2019. Tondinelli del resto questa normativa la dovrebbe conoscere a dovere visto il suo ruolo di addetto stampa – anche lui non iscritto all’ordine dei giornalisti – a servizio dell’artiglieria.
L’Italia Media Promotion srl ha peraltro ottenuto compensi tra gli altri dal candidato sindaco forzista di Albano, il veterinario Gino Benedetti, che nel 2015, risultato sconfitto alle elezioni, lasciò già prima della seduta consiliare di insediamento il posto di consigliere di minoranza alla prima dei non eletti nella sua lista. “Forse – ebbe a scrivere lo stesso Benedetti motivando la decisione in una lettera ai cittadini – per difetto di comunicazione”.
Graziarosa Villani