Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Volendo riassumere in estrema sintesi la “Politica del
Fare” dell’amministrazione Tondinelli,
potremmo dire che essa consiste essenzialmente: nell’utilizzo, per di più in
ritardo, di fondi Comunali per asfaltature che includono anche la strada che,
prima dell’ampliamento territoriale deciso dall’Amministrazione stessa ad
inizio mandato, era di competenza della Città Metropolitana; nel prevedere il
pagamento di un canone per il Centro anziani; nell’attuare una procedura di
concessione che affiderà la gestione degli impianti sportivi a un privato per
30 (TRENTA!) anni; nell’approvazione di atti dichiarati illegittimi dalla
Regione Lazio.
Ma andiamo con ordine trattando succintamente, per quanto possibile, le varie
tematiche.
Partiamo dall’avvio dell’asfaltatura delle strade, che
è stato accolto con sollievo da tutti i cittadini.
Sul tema, osserviamo soltanto che sono stati utilizzati fondi residui di un
mutuo, sottoscritto anni fa dal Comune per la realizzazione di una scuola mai
costruita e di cui il paese avrebbe veramente un gran bisogno.
E poiché tali fondi erano potenzialmente disponibili già all’atto
dell’insediamento dell’attuale giunta, la domanda sorge spontanea: se si
volevano utilizzare quei soldi, perché si è aspettato quasi tre anni per
iniziare ad asfaltare le strade, mentre si verificavano numerosissimi danni
alle auto e infortuni ai pedoni?
Senza contare che l’attuale maggioranza ha deciso quasi subito, appena
insediata, l’ampliamento del territorio comunale, acquisendo la zona della
rotatoria de La Rinascente ed oltre. All’atto dell’acquisizione, fu dichiarato
che non ci sarebbero stati oneri per il
Comune, ma oggi la prima strada
asfaltata è stata proprio quella che, prima dell’ampliamento, era della
Provincia. E come se non bastasse, i braccianesi non pagheranno soltanto per
una strada che avrebbero potuto avere “gratuitamente”, ma anche per il
rifacimento della rotatoria che era anch’essa, prima dell’ampliamento del
territorio comunale, di competenza della Provincia (oggi Città Metropolitana).
Alcuni altri argomenti, sono stati invece i principali punti trattati nel corso della seduta del
Consiglio comunale del 7 marzo, e rivestono sicuramente un alto interesse per
la comunità.
Qui trattiamo il regolamento per il
funzionamento dei Centri diurni anziani comunali. Scriveremo sul regolamento della raccolta rifiuti, dei
campi sportivi e della situazione della pianta organica nel prossimo imminente
articolo.
Per quanto riguarda il Centro anziani, il sindaco ha pensato bene di far
approvare un regolamento,con il voto contrario della minoranza, che prevede di
affidare mediante un bando la gestione del Centro ad una associazione
prevedendo, tra l’altro, il Pagamento di un Canone.
Il sindaco ha giustificato la decisione di far pagare un canone agli anziani
del paese richiamando la decisione della commissaria prefettizia che, prima
delle elezioni del 2016, aveva stabilito che l’uso degli spazi di proprietà
comunale deve prevedere il pagamento di un canone. Ha affermato inoltre che in
caso di concessione gratuita sarebbe intervenuta la Corte dei conti
E qui sorgono
delle domande:
Come mai le aree, di proprietà comunale, da destinare ad aree di parcheggio a
servizio del nuovo supermercato LIDL,
sono state date in concessione gratuita per 12 anni, ed il centro
anziani deve invece pagare un canone?
Come mai la regola dettata della commissaria non é stata applicata
subito, a partire dall’insediamento dell’attuale giunta?
Perché si è “scoperto” che la struttura aveva bisogno di essere
ristrutturata, con conseguente chiusura della stessa, solo dopo che la
presidente che gestiva il Centro ha rassegnato le dimissioni? E come mai fino alle citate dimissioni
nessuno aveva ritenuto di fare un bando per la concessione in uso dei locali?
Se veramente il sindaco è convinto che la Corte dei conti interverrebbe nel caso in cui i locali del centro anziani venissero concessi gratuitamente, proponiamo di interpellare preventivamente la Corte. La politica del fare a volte è un concetto astratto, a meno che non sia quella del fare le cose ben fatte a tutela degli interessi dei cittadini.
L’opposizione unita